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E' morto il germanista Luigi Reitani

Muore a causa del covid a 62 anni uno dei più importanti germanisti del mondo accademico italiano

E' morto il germanista Luigi Reitani
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redazione Modifica articolo

1 Novembre 2021 - 19.26


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È morto a causa del Covid all’età di 62 anni Luigi Reitani, famoso germanista e grande esperto di Holderlin (di cui aveva pubblicato le opere con Mondadori) e che spiegava così la grande attualità dell’autore tedesco: “Era un ribelle in un mondo che disattese le speranze”, diceva. ”Leggere Hölderlin, significa calarsi dentro la vita di un ragazzo che aveva 19 anni quando arriva la rivoluzione francese. C’è la prospettiva di un mondo diverso, non solo nella politica dove ci si aspetta un allargamento dei diritti, ma anche nei valori sociali e nei rapporti umani”. 

Aveva lasciato l’Università di Udine dal 2015 al 2019 per dirigere l’istituto italiano di Cultura a Berlino. Secondo il professore, la letteratura “serve a vivere vite diverse dalla propria. Saremmo molto più poveri, condannati nella nostra breve esistenza nel dove siamo oggi qui e ora. Con la letteratura viaggiamo, scopriamo nuovi mondi appaghiamo il desiderio di andare altrove. Non si viaggia soltanto spostandosi fisicamente, ma anche con la fantasia, con l’immaginazione, con le parole. La letteratura apre nuovi mondi nel passato e storie straordinarie”. Nacque a Foggia nel 1959, dopo l’esperienza tedesca tornò nella città friulana dove ricoprì pure l’incarico di assessore alla cultura dal 2008 al 2013.
Laureato all’università di Bari con una tesi sullo scrittore austriaco Schnitzler, proseguì la formazione a Vienna sotto l’ala di Wendelin Schmidt-Dengler. Si trasferì a Udine nel 1991 e diventò ordinario di letteratura tedesca nel 2005. È stato anche membro del comitato scientifico del Freies Deutsches Hochstift di Francoforte e Visiting professor alle università di Basilea e Klagenfurt. In Italia ha ricoperto il ruolo di Direttore editoriale dell’Istituto Italiano di Studi Germanici e membro del Dottorato internazionale di studi gemanici e slavi presso La Sapienza di Roma.

Nel 2010 ricevette il premio dell’Ordine al merito della Repubblica austriaca per il suo contributo alla diffusione della cultura. Come traduttore e critico si mette in mostra con le traduzioni di Hölderlin nel 2001 grazie al quale vinse il premio Mondello 2002 per la traduzione letteraria, e a cui farà seguito un secondo volume su prose, teatro e lettere nel 2019. Ha collaborato come critico letterario con riviste e quotidiani, tra cui il domenicale del «Sole 24 Ore». Dal 2013 dirigeva assieme ad Annalisa Cosentino la collana di classici centroeuropei “Gli anemoni” (Marsilio). Ha curato e tradotto diversi autori di lingua tedesca contemporanei, da Elfriede Jelinek ad Arthur Schnitzle, da Ingerborg Bachmann a Thomas Bernard. Il professore lascia la moglie e due figlie.
“Credo nell’empatia, nella possibilità di entrare nella vita di altre persone capirne i sentimenti, le ragioni, i problemi – e condividerli. E credo che l’empatia ci aiuti molto a capire nella diversità che esiste”.

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