Almeno 101 persone sono rimaste uccise in meno di 12 ore, tra cui 35 bambini

I bombardamenti, avvenuti durante la notte e nelle prime ore del mattino, hanno colpito diverse aree della Striscia.

Almeno 101 persone sono rimaste uccise in meno di 12 ore, tra cui 35 bambini
Gaza
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29 Ottobre 2025 - 12.08


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Torna a salire la tensione in Medio Oriente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato all’esercito di condurre “raid massicci” sulla Striscia di Gaza, accusando Hamas di aver violato le intese di cessate il fuoco. La decisione è arrivata dopo che, secondo fonti israeliane, i miliziani palestinesi avrebbero consegnato i resti di un ostaggio il cui corpo era già stato recuperato in precedenza.

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I bombardamenti, avvenuti durante la notte e nelle prime ore del mattino, hanno colpito diverse aree della Striscia. Secondo la Protezione civile e gli ospedali di Gaza gestiti da Hamas, almeno 101 persone sono rimaste uccise in meno di 12 ore, tra cui 35 bambini, diverse donne e anziani. “Le vittime sono state portate in cinque ospedali della Striscia”, ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce dell’agenzia di soccorso di Hamas. Il bilancio è stato confermato anche da un conteggio dell’Afp basato sui rapporti sanitari dei principali ospedali di Gaza, come riporta il Times of Israel.

Anche se Israele ritiene nuovamente in vigore il cessate il fuoco a Gaza, come affermano fonti militari al Times of Israel, sul terreno la situazione resta tesa e dagli Stati Uniti arriva un appello alla calma. Il vicepresidente americano J.D. Vance ha definito gli scontri “scaramucce”, esprimendo fiducia sul fatto che “la pace resisterà”.

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Intanto, a Gerusalemme, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato il divieto per il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) di visitare i prigionieri palestinesi detenuti in base alla legge sui “combattenti illegali”. “Le valutazioni che mi sono state presentate non lasciano dubbi: permettere le visite della Croce Rossa ai terroristi nelle carceri danneggerebbe gravemente la sicurezza dello Stato – ha dichiarato Katz in un comunicato –. La sicurezza dei cittadini israeliani viene prima di tutto”.

Le nuove operazioni militari rischiano ora di compromettere gli sforzi diplomatici in corso per consolidare il cessate il fuoco e favorire la ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia.

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