Il 12 agosto 1944 a Sant’Anna, frazione di Stazzema, arroccato sulle Alpi Apuane, si compì nell’arco di poche ore l’eccidio per rappresaglia di 560 civili: bambini, donne, uomini, trucidati dai tedeschi delle SS, con la collaborazione degli uomini della repubblica di Salò.
Tra coloro che persero la vita in questa strage nazifascista vi erano gli sfollati dei paesi vicini, i quali avevano lasciato le proprie case a favore di un luogo reputato più sicuro.
Il presidente Mattarella ha ricordato questa mattina l’anniversario del feroce eccidio di Sant’Anna di Stazzema come effettivamente fu, uno “tra i più sanguinosi ed efferati della Seconda Guerra Mondiale”, in cui “Oltre cinquecento persone […] vennero trucidate senza alcuna pietà e molti dei loro corpi accatastati e bruciati”.
Le parole odierne del capo dello Stato hanno sottolineato come sia importante tramandare la memoria, affinché possa servirci nella nostra attualità, anche a fondamento dell’identità antifascista del popolo e dello stato italiano: “La memoria è la condizione che tiene unite le generazioni nel progredire dell’identità di un popolo, tiene vigili le coscienze perché violenza, odio, volontà di dominio non abbiano a prevalere. Oggi le guerre tornano a gettare le loro ombre spettrali, con la ferocia che la storia già ci aveva mostrato e che speravamo per sempre dissolta. L’eccidio di Stazzema, la ferita indelebile impressa nella nostra Storia rappresenta un pungolo per richiamare alle responsabilità di respingere la violenza dell’uomo contro l’uomo, per costruire convivenza, rispetto del diritto fra eguali. La centralità della persona umana e il valore della comunità cui vive sono il lascito esigente di chi ha vissuto gli orrori e lavora per ricostruire”.
Nei giorni precedenti anche il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona aveva dichiarato come il ricordo di quest’anno della strage avvenisse in un contesto internazionale particolare: “il 12 agosto ci ritroveremo a Sant’Anna di Stazzema per commemorare le vittime dell’eccidio nazifascista della seconda guerra mondiale, ma purtroppo questa ricorrenza si svolgerà in un contesto mondiale sempre più preoccupante, segnato da conflitti cruenti in cui le vittime civili continuano ad essere il principale bersaglio. Ciò che sta accadendo a Gaza è inumano e inaccettabile. Ancora più sconfortante è l’atteggiamento di alcuni governi occidentali, immobili e inerti di fronte a un genocidio compiuto sotto la responsabilità diretta di un capo di governo ben identificabile: Benjamin Netanyhau”.
Questa mattina alle 9:00 a Sant’Anna di Stazzema la deposizione di una corona di fiori alla presenza delle autorità, davanti al sagrato della chiesa, luogo in cui ottantuno anni fa vennero bruciati i corpi trucidati di alcuni di quanti persero la vita nell’eccidio. Alcune di queste vittime – i cui resti sono conservati nel Monumento Ossario – restano ancora oggi prive di identità, cancellata con il fuoco.