Eurovision, tre consiglieri Rai: "se Israele sarà presente l’Italia non partecipi"

Anticipare l’assenza del nostro paese all’edizione 2026 che si svolgerà a Vienna dal 12 al 16 maggio prossimi, potrebbe essere un concreto simbolico dall’alto valore.

Eurovision, tre consiglieri Rai: "se Israele sarà presente l’Italia non partecipi"
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

23 Settembre 2025 - 19.26


ATF AMP

Si appellano ai valori dell’Eurovision i tre consiglieri di amministrazione della Rai, Alessandro di Majo, Davide Di Pietra e Roberto Natale i quali con una nota congiunta hanno chiesto all’Italia e alla Rai di non partecipare alla prossima edizione se sarà presente Israele. “L’Eurovision è da sempre un evento internazionale fondato sui valori di pace, rispetto e fratellanza tra popoli. Tuttavia, la partecipazione di Paesi coinvolti in gravi violazioni dei diritti umani rischia di comprometterne profondamente il senso e la credibilità”. Nei giorni precedenti il primo paese europeo ad aver anticipato la sua assenza il prossimo maggio a Vienna è stata l’Irlanda, seguita da Islanda, Slovenia, Olanda e Spagna. Già lo scorso anno il presidente spagnolo Sanchèz ne aveva chiesto l’esclusione di Israele, richiesta però caduta nel vuoto. Adesso a rilanciare l’assenza del proprio paese al prossimo Eurovision è stato il ministro spagnolo della Cultura, Ernest Urtasun, dichiarano in un’intervista radiofonica “Se non riusciamo a espellere Israele, la Spagna non deve partecipare”.

Top Right AMP

Scrivono ancora i tre consiglieri di amministrazione Rai: “Deve interrogare anche la Rai l’ondata di solidarietà per la Palestina che ieri ha attraversato l’Italia, portando in piazza centinai di migliaia di persone e trovando il sostegno anche di molti dipendenti del servizio pubblico”, sottolineando in seguito quale dovrebbe essere in questo momento la vocazione del servizio pubblico, cioè quella di “[…] fornire l’informazione più completa sul genocidio in atto a Gaza”. E proseguono “alla Rai tocca in queste settimane compiere una scelta dall’importante valore simbolico”. Decisione che dovrebbe seguire anche quando deciso da altri servizi pubblici di paesi europei, che hanno dichiarato non parteciperanno all’Eurovision se sarà presente Israele: “Già cinque emittenti pubbliche hanno deciso nelle scorse settimane di non partecipare se alla manifestazione prenderà parte Israele. Chiediamo che l’Italia faccia altrettanto, dando un segno concreto di vicinanza al un popolo sottoposto a sterminio”. 

In passato l’Ebu ha deciso di escludere dei paesi coinvolti in azioni che violavano i diritti umani: per prima era stata esclusa la Bielorussia e poi dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia. Se l’Italia partecipasse senza alcun gesto di denuncia, potrebbe essere scambiato come un atteggiamento di avallo del genocidio ai danni della popolazione palestinese. “Crediamo invece che l’Italia, paese fondatore dell’Unione europea e storicamente impegnato nella promozione della pace, debba assumere una posizione coerente con i propri valori costituzionali e con il sentimento di tanta parte della propria cittadinanza. Annunciare ora questa scelta è un modo in più per far pressione su Israele, fargli percepire l’isolamento internazionale e indurlo a fermare il massacro: magari in tempo per tornare sul palco di Vienna”.

Dynamic 1 AMP

Ad appoggiare tale richiesta anche Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra e componente della commissione di Vigilanza Rai: “È giusto, e lo condividiamo, l’appello dei consiglieri di amministrazione della Rai Alessandro Di Majo, Davide Di Pietro e Roberto Natale affinché la Rai non partecipi alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest […] Di fronte all’orrore  che vediamo tutti i giorni a Gaza e in Cisgiordania sono necessari gesti concreti. Annunciare di non partecipare come hanno già fatto l’Olanda, l’Irlanda, l’Islanda, la Slovenia e la Spagna è un modo per denunciare la barbarie in corso e per fare pressione sul governo israeliano. Ma è anche un bel modo per rispondere alla moltitudine scesa in piazza ieri a sostegno del popolo palestinese e della pace in Medio Oriente”. 

FloorAD AMP
Exit mobile version