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L'Italia tra i protagonisti del Festival del cinema di Berlino 2022

Da Taviani a Dario Argento, tanti i titoli italiani nelle diverse sezioni. La Berlinale sarà in presenza dal 10 al 16 febbraio in misura "ridotta"

L'Italia tra i protagonisti del Festival del cinema di Berlino 2022
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21 Gennaio 2022 - 20.21


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Nei giorni scorsi è stato annunciato il programma della 72/ma edizione del Festival del cinema di Berlino. L’Italia è tra le presenze dominanti, con “Leonora addio” di Paolo Taviani in concorso, l’atteso “Occhiali Neri” di Dario Argento in Special Gala, cui si aggiungono tre film nella sezione Panorama: il documentario sulle persone trans “Nel mio nome” di Nicolò Bassetti, con l’attore transgender Elliot Page come executive producer, “Calcinculo” di Chiara Bellosi e “Una femmina” di Francesco Costabile (ispirato a “Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n’drangheta” di Lirio Abbate).
Da segnalare in concorso anche la coproduzione italo-spagnola “Alcarràs” di Carla Simón, mentre nella sezione Berlinale Classics il restauro di “Mamma Roma” di Pasolini, realizzato dalla Cineteca Nazionale e nella sezione Generation Kplus il saggio di diploma di Lorenzo Tardella, della Scuola Nazionale di Cinema, dal titolo “Le variabili dipendenti”.

Inoltre, il direttore artistico Carlo Chatrian ha annunciato che il festival si terrà in presenza (a differenza di altri eventi posticipati o in streaming) ma durerà meno dei canonici 10 giorni pieni, dal 10 al 16 febbraio.
Diciotto i titoli in concorso, rappresentativi di 15 Paesi, con 17 anteprime mondiali e 7 film diretti da donne. 

Forte anche la presenza francese tra i film in concorso, tra cui “Peter Von Kant” di François Ozon in apertura, con Isabelle Adjani, “Avec amour et acharnement” di Claire Denis con Juliette Binoche e Vincent Lindon; “Les passages de la nuit” di Mikhaël Hers con Charlotte Gainsbourg ed Emmanuelle Béart e “La ligne” di Ursula Meier con Valeria Bruni Tedeschi. 
Unico film Usa in concorso, “Call Jane” di Phyllis Nagy con Elizabeth Banks, Sigourney Weaver e Kate Mara, sull’associazione di sostegno femminile all’aborto operante negli anni ’60, mentre dalla Corea del Sud arriva “The novelist’s” di Hong Sangsoo.

“Più della metà delle opere selezionate ha una ambientazione contemporanea ma solo due fanno riferimento diretto alla pandemia. I legami tra le persone sono uno dei temi comuni, con molte storie che scelgono il contesto della famiglia come sfondo narrativo. Quasi tutte sono storie di periferia o ambientate in campagna o che raccontano la fuga dalla città. E poi ci sono tante storie d’amore”, ha spiegato Chatrian.

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