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Persepoli, Ishafan e gli altri tesori iraniani minacciati da Trump

Siti archeologici, moschee, tombe, ponti … Il "Guardian" ricorda quali gioielli dell’umanità rischiano in caso di attacchi del presidente Usa

Persepoli, Ishafan e gli altri tesori iraniani minacciati da Trump
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7 Gennaio 2020 - 11.30


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Tra le tante minacce di Trump all’Iran, e che riguardano tutto il pianeta, una è particolarmente subdola e devastante. In un servizio di Steve Rose il Guardian ha ricordato come il presidente statunitense abbia minacciato di bombardare i siti culturali del paese dalla storia plurimillenaria e quali sono questi siti. Per rendere l’idea dell’effetto che fa, cosa direste se una potenza straniera bombardasse il Colosseo, San Pietro, gli Uffizi, il Duomo di Milano, la Basilica di San Marco a Venezia, la Torre di Pisa, la basilica di San Francesco ad Assisi? Oppure Castel del Monte in Puglia, piazza Plebiscito a Napoli, Pompei, il museo con i Bronzi di Riace a Reggio Calabria o il Palazzo dei Normanni a Palermoi i nuraghi in Sardegna? Cosa diremmo?

Se Trump procede, qual è la differenza tra lui e i talebani che hanno distrutto i giganteschi Buddha a Bamiyan nel 2001 o l’Isis che ha devastato a suon di bombe luoghi come Palmira e altri luoghi monumentali in Siria e in Iraq? Come appunta a ragione Steve Rose, “non è solo il patrimonio culturale dell’Iran, è dell’umanità”. Quanto segue è un resoconto naturalmente minimo del patrimonio culturale iraniano. Ma serve a ricordare quali danni può provocare al patrimonio culturale e, quindi, a chi lo vive e lo ama o lo venera, al genere umano intero.

Persepoli è uno dei luoghi archeologici più importanti al mondo. La zona monumentale risale a partire dal VI secolo a.C. con templi, palazzi in marmo, scalinate, statue, bassorilievi di leoni, tori, creature mitologiche, tesori scolpiti dall’impero achemenide, il primo impero persiano.

La moschea di Shah Cheragh, a Shiraz. Il mausoleo, il cui nome significa “Re della luce”, ha l’interno interamente coperto da piastrelle che compongono un mosaico geometrico luminoso. Luogo di pellegrinaggi sacro, il giornalista ricorda come sia stato paragonato a una gigantesca discoteca islamica.

La cattedrale cristiana di Vank, vicino a Isfahan. Al confine nord occidentale dell’Iran con l’Armenia si alza una delle più antiche chiese della zona e sito Unesco. L’edificio fu costruito dagli armeni in fuga dagli ottomani nel ‘600 e tra l’altro presenta affreschi e intagli all’interno.

I ponti di Isfahan sul fiume Zayanderud. L’antica capitale del paese sfodera ponti coperti costruiti per lo più nel ‘600. Modelli di ingegneria e di funzionalità, un ponte ha ben 33 arcate. Il ponte Khaju è lungo 130 metri e funzionò anche come diga e come luogo conviviale di incontri sociali nella navata centrale.

La moschea di Sheik Lotfallah a Isfahan: ha ornamenti magnifici perché fu eretta per la corte reale. La cupola soprattutto sfolgora con l’intreccio di motivi geometrici delle piastrelle che a più di un osservatore rammentano la coda di un pavone.

Il complesso di Imam Reza a Mashhad. È la più grande moschea al mondo, uno dei luoghi più sacri per i musulmani e che richiama 25 milioni di visitatori all’anno. Comprende moschee, cortili, una madrasa, un museo ricco di manufatti bellissimi, le tombe dell’Imam Reza e di altre figure religiose. Anche solo danneggiare questo monumento rappresenterebbe una ferita indelebile per i musulmani: pensate, appunto, a San Pietro.

Pasargadae, sito Unesco dal 2004, è la prima capitale dell’impero achemenide e fu fondata da Ciro il Grande. I resti di palazzi spettacolari con colonne e altre edifici si intervallano a giardini con canali d’acqua: questi luoghi di ristoro hanno ispirato gli architetti e giardinieri di monumenti come il Taj Mahal in India e l’Alhambra in Spagna. 

La tomba del profeta Daniele a Susa. Con la cupola a cono, il sepolcro del profeta sia per i cristiani che per i musulmani risale almeno al XII secolo ed è luogo di pellegrinaggio.

La cittadella di Bam. Città colpita da più terremoti e soprattutto dal sisma del 2003, occupa 44 acri della cima di una collina, ha una fortezza centrale attorniata da viuzze, case e bazaar, il tutto protetto da mura alte sette metri. La ricostruzione procede.

La torre di Gonbad-e Kavus, Golestan. Alta 50 metri, dell’XI secolo d.C., il monumento è probabilmente la più alta torre in mattoni al mondo, ha un tetto a cono e una pianta a forma di stella.

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