Torna il bondage, un’ arte nata come punizione

Shibari o Kimbaku, strumento di erotismo, in Occidente diviene un’arte multi-sfaccettata che sdogana ignoranza e moralismo

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4 Marzo 2024 - 14.11


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di Lorenzo Lazzeri

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Superati gli antichi moralismi: un’arte antica , ma nuova per l’Europa si sta riproponendo nei settori più attenti dell’ opinione pubblica e nella varie forme d’arte: è il Bondage.
Alcuni più versati sull’argomento, avranno invece familiarità con il Shibari o il Kimbaku, la cui differenza principale risiede nell’enfasi e nell’intento di legare, stringere con intensità. Pochi in Europa sono a conoscenza delle origini di questa forma di uso della corda, così come della sua evoluzione in Occidente che allontanandosi dalla tecnica di contenzione iniziale, diventa oltre a strumento erotico anche strumento artistico.

Questa caratteristica, applicabile ai corpi, diviene elemento di moda e espressione personale, da godere individualmente, nell’ambito privato quanto in quello pubblico, per irrompere nella vita quotidiana di tutti.
Shibari e Kimbaku sono radicate nella spiritualità e nella cultura giapponese e riflettono elementi dello Shintoismo e del Buddismo Zen, oltre a eseguire l’estetica wabi-sabi che celebra la bellezza dell’imperfezione. Evolutesi dall’Hojojutsu, una tecnica marziale usata per imprigionare e trasportare i prigionieri, queste arti sono state reinterpretate attraverso lenti psicologiche e artistiche occidentali, diventando un mezzo per l’esplorazione personale e per la crescita emotiva, con una forte enfasi su consenso, sicurezza, comunicazione e individualismo.

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Il termine “bondage” è diventato di uso comune anche in Italia? Potremmo tradurlo come “legatura”, ma questa parola da sola è insufficiente per spiegare un termine ombrello che racchiude molteplici accezioni. I giapponesi, nel loro contesto culturale, considerano, questa pratica moderna, un’arte che coinvolge la sfera erotica e privata. L’Occidente, tuttavia, attraverso il proprio prisma poli-culturale, lo ha reinterpretato in vari contesti e modi, alterandone spesso il paradigma e l’uso, introducendolo non solo in ambiti feticisti ed edonistici, ma anche nel marketing con riferimenti dalla valenza fortemente semiotica, a preparazioni culinarie, spettacoli teatrali, giochi di ruolo, produzioni cinematografiche, fotografiche e pittoriche.

L’aspetto fortemente ambiguo di come viene ancora oggi percepito mantiene questa arte in un’area di grigiore indefinito tra il lecito e l’illecito, ostacolato dal moralismo sotteso di alcuni aspetti sociali europei. In passato è stata spesso contrastato da intransigenze religiose o, in alcuni casi, politiche, che hanno condizionato e denigrato tale forma di espressione, oggi, invece, osserviamo un cambiamento grazie a una maggiore informazione, grazie ai corsi e ad un crescente numero di curiosi che desiderano comprendere questa arte espressiva nella sua essenza più profonda, esplorandone gli aspetti storici, visivi e sensoriali.

L’emergere di gruppi che spingono per una maggiore libertà espressiva, oltrepassando il velo del bigotto conformismo, ha consentito a questa e ad altre forme d’arte, inizialmente confinate nella sfera privata, di fluire più liberamente nell’ambito pubblico, favorendo una graduale accettazione da parte dei meno conservatori. Questo ha portato il Bondage giapponese ad essere di fatto, insieme ad altre espressioni dello stesso ambito, introdotto nell’arena della moda e del visivo, con una crescente presenza pubblica.
Abiti con elementi quali catene, collari, pelle e maschere, diventati sempre più diffusi a partire dagli anni ’80 tra i giovani, oggi non sono più considerati stravaganze, ma accessori espressivi precursori di questa arte.

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Attualmente, lo Shibari trova spazio anche in piatti gourmet, offerti da ristoranti alla moda, in oggetti di uso quotidiano, in abbigliamento e comportamenti che veicolano significati, interpretati a loro volta in base al contesto e alla posizione sociale dell’osservatore.
In Europa e Nord America si sono sviluppate diverse scuole e workshop dell’arte della corda, che offrono spazi per apprendere e praticare questa forma artistica ed erotica in modo rispettoso e consapevole delle sue origini. Queste scuole spesso combinano l’insegnamento delle tecniche con approfondimenti culturali e filosofici, permettendo agli studenti di immergersi completamente nell’arte e nella sua ricca storia, creando un nuovo ponte tra Oriente e Occidente.

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