Basta poco perché i media mainstream si dimentichino di Gaza

Culture Globalist vi segnala alcuni eventi, in presenza o via social, per sostenere il popolo palestinese. Si va dal ‘Global Strike per Gaza’ al ‘Digiuno per Gaza’, fino al boicottaggio dei prodotti israeliani di ‘Bds Italia’ e alle poesie della “Vineria Letteraria Vald’O”

Basta poco perché i media mainstream si dimentichino di Gaza
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22 Agosto 2025 - 11.13


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di Caterina Abate

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Mentre nel nostro paese i media mainstream sono fin troppo pieni della dipartita di un pilastro della televisione italiana, nella striscia di Gaza gli ordini di evacuazione diventano realtà tangibile e in Cisgiordania il governo israeliano stabilisce la creazione di oltre 3000 nuovi insediamenti di coloni. Obiettivo dichiarato dal ministro delle Finanze Smotrich: rendere impossibile la creazione di due Stati, ammesso che qualcuno avesse mai potuto avere dubbi in merito.

Se c’è chi da questa sponda del Mediterraneo si chiede cosa possa fare per dimostrare il proprio sostegno al popolo palestinese qui di seguito suggeriamo diverse iniziative, in presenza o anche via social.

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Tutti i giovedì si potrà partecipare al Global Strike for Gaza. Partito da @humantiprogect e rilanciato in Italia su Instagram da Chiara Forti, lo sciopero globale economico per Gaza ha come slogan “Gaza chiama, il mondo deve rispondere”. Propone azioni concrete contro il genocidio del popolo palestinese, evitando nelle giornate di giovedì acquisti che comportino transazioni economiche e uso dei trasporti pubblici. Per i dettagli dell’iniziativa rimandiamo al carosello di questo post in italiano su Instagram.

Il 28 agosto sarà la volta del Digiuno per Gaza, promosso da una rete di operatrici ed operatori sanitari, e condiviso anche da @gazalastday. Per quanti volessero aderire al boicottaggio dei prodotti legati all’economia israeliana, segnaliamo la guida di BDS Italia, dal sito italiano dell’internazionale BDSmovement.

Per chi è interessato a eventi culturali in presenza, e si trovasse in zona, segnaliamo le maratone di poesia per la Palestina, come quello che si è svolto lo scorso 20 agosto a San Quirico d’Orcia, presso la Vineria Letteraria Vald’O. I prossimi analoghi appuntamenti il 4 settembre a Città della Pieve, presso il Cortile di Palazzo Corgna e il 21 settembre a Monteleone d’Orvieto, all’Officina Imagination Lab.

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A Monselice in provincia di Padova, venerdì 22 agosto alle ore 21, in occasione della serata d’apertura dell’Ekopark festival, presso il parco Buzzaccarini, si terrà un incontro dal titolo Gaza – I volti e le complicità del genocidio. Sempre nello stesso luogo il 2 settembre è previsto uno spettacolo di teatro e poesia: Terra mia, terra rubata con testi scritti dopo il 7 ottobre 2023 da diversi poeti e poetesse palestinesi (alcuni non più in vita).

Saronno, in provincia di Varese, ospiterà due eventi per Gaza: uno il 31 agosto, Rompiamo il silenzio, con i partecipanti invitati alle 22 in piazza Libertà che dovranno portare pentole, coperchi, fischietti, per rompere il silenzio riguardo la tragedia umanitaria di Gaza; il 6 settembre si terrà invece una maratona di lettura dei nomi dei 12mila bambini palestinesi morti durante il conflitto e dei 16 bambini israeliani uccisi il 7 ottobre 2023.

Anche la partecipazione alle cene solidali è un modo per raccogliere fondi da devolvere al popolo palestinese, come nel caso della cena solidale che avrà luogo a Scicli, alla Masseria Sgarlata il 26 agosto alle ore 19. È in programmazione anche il Nazra Palestine Short Film Festival, dal 6 al 31 ottobre a Milano, le cui notizie saranno in aggiornamento sulla relativa pagina Instagram.

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Un modo per tenersi informati sulle iniziative di proteste legate al sostegno del popolo palestinese è seguire la pagina Instagram @gazalastday, che rilancia e crea campagne dentro e fuori dai social, a cui anche Culture Globalist ha partecipato.

Infine, qualche consiglio di lettura: il primo è Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina di Francesca Albanese, libro che l’autrice sta presentando in diverse località e, presentandosene l’opportunità, sarebbe ottima esperienza sentire dalla viva voce dell’autrice, relatrice speciale Onu per i territori palestinesi occupati, i racconti della realtà dell’apartheid a cui il popolo palestinese deve sottostare da oltre cinquant’anni, e di come l’economia di occupazione in quei territori sia diventata, negli ultimi anni, economia di genocidio. Un altro libro è Il loro grido e la mia voce. Poesie da Gaza, un’antologia di poesie di autori gazawi scritte dopo la tragedia del 7 ottobre, edito da Fazi editore. Infine, The eyes of Gaza: a diary of resiliece della giovane giornalista palestinese Plastia Alaqad, il suo diario di guerra, un memoir per le generazioni future, facilmente reperibile anche se, al momento, solo in inglese. 

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