Siena: Bright 2023 quando le nuove tecnologie estendono l’accessibilità

La ricerca e la scienza al centro delle giornate Bright delle Università di Siena. Incontri con i cittadini e i giovani in molte sedi. Al Santa Chiara in particolare è stato affrontato il tema dell’innovazione nel rapporto con la società.

Siena: Bright 2023 quando le nuove tecnologie estendono l’accessibilità
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Francesca Anichini Modifica articolo

4 Ottobre 2023 - 12.01


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di Francesca Anichini

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Il Santa Chiara Lab è uno dei centri che lavora con l’obiettivo di ideare e promuovere modelli di innovazione sostenibile che portino benefici reali. Innovazione e sostenibilità che possiamo trovare nel progetto europeo “BeauCoup – Building Active User Experiences to Bring Culture to the People” curato dal team della prof.ssa Patrizia Marti che ha l’obiettivo di rendere il patrimonio culturale accessibile a coloro che non ne hanno possibilità, abbattendo le barriere fisiche, sensoriali e cognitive per portarlo al di fuori del contesto museale attraverso tecnologie innovative per la fruizione multisensoriale e inclusiva.

Presenti anche gli assistenti virtuali degli studenti del corso di Experience Design del Dipartimento DISPOC che, in collaborazione con QuestIT s.r.l., hanno sviluppato avatar in grado di interagire con le persone per aiutarle in diverse situazioni, ad esempio situazioni di ansia o stress durante il percorso di studi (Avatar Francesca: Francesca Anichini, Joy Ciliani, Federica Manni, Gaia Pieri), o bambini che devono seguire una terapia di logopedia (LogopedIA: Giuseppe Chiaravalloti, Steve Famoroti, Gianluca Gentile, Costanza Pucci).

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Inoltre, non poteva mancare la realtà virtuale, però in un’altra veste ovvero come età, genere e stereotipi nella percezione di robot antropomorfi, uno studio sulla percezione di tecnologie robotiche in contesti sociali del team del prof. Stefano Guidi. Sono stati presentati due esperimenti, condotti in realtà virtuale CAVE, una stanza per la realtà virtuale a forma di cubo che forniva anche la possibilità di interagire virtualmente con un robot umanoide, per indagare la percezione del genere e dell’età di robot antropomorfi, e l’attivazione di stereotipi legati a queste categorie sociali.

Non solo tecnologie digitali ma anche Wearing care, ovvero innovare la terapia compressiva attraverso un’esperienza di cura intelligente. È Ike, un progetto di co-design del Santa Chiara Fab LAB che mira ad innovare la terapia compressiva attraverso la progettazione di un ecosistema di servizi creati a partire dalla trasformazione delle calze elastiche compressive in uno strumento di cura intelligente. L’obiettivo è migliorare l’esperienza di cura di coloro che ne fanno uso, affinché possa essere sostenibile dal punto di vista individuale, sociale e ambientale.

Bright non è stato solo questo. Non a caso tutte le varie iniziative che si sono svolte in giro per la città permettono di ampliare i nostri orizzonti culturali e scientifici, offrendo nuove prospettive per la ricerca e l’innovazione.

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Presentazione dei progetti presenti al Santa Chiara Lab
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