Edito dalla casa editrice Acquario e acquistabile al prezzo di 20,00 euro, si tratta di un libro che vuole ripercorrere la via tortuosa che ha portato il chimico e il testimone di Shoah a diventare uno scrittore che ha segnato in modo incisivo la storia della nostra letteratura.
Nella lettura di questi ritratti, Belpoliti ha seguito una metodologia di lavoro tipica dell’antropologia e ha cercato di cogliere Primo Levi in ogni sua sfumatura, cercando di rivelare in ogni sua singola espressione o gesto i suoii lati più intimi ed umani, che ai più sono poco conosciuti. “Non sono molte le immagini che ritraggono Levi sorridente”, ha affermato lo stesso Belpoliti a riguardo. “Basta cercare in rete per accorgersi che prevalgono quelle in cui è serio o riflessivo, se non proprio corrucciato, come se a lui fosse toccato in sorte il destino di assumere l’eterno ruolo del testimone dell’Olocausto, parola che Levi non usava quasi mai, così come non utilizzava Shoah. Un destino che lo ha inchiodato a uno stereotipo. Però, come in tutti gli stereotipi, qualcosa di vero c’è. Levi è stato il testimone dello sterminio ebraico, anche se il suo libro si intitola Se questo è un uomo; insiste sulla parola ‘uomo’, non su quella ‘ebreo’; è un discorso universale”, aggiunge.
E proprio perché è un discorso, anzi un simbolo e una voce universale, che la stessa casa editrice Acquario, in occasione della Giornata della Memoria, giovedì 27 gennaio, ha deciso di lanciare una campagna social, partendo dalle pagine di “Photo Levi”, in cui ogni giorno saranno pubblicati alcuni passi del libro, che saranno accompagnati sia da spezzoni dell’intervista con Marco Belpoliti, sia da fotografie. Come spiega l’editore, l’obiettivo fondamentale è quello di “diffondere il più possibile i racconti di e su Primo Levi, far conoscere meglio uno dei protagonisti di questa Memoria collettiva”.