Napoli, una rarissima lettera di un Leopardi felice alla Biblioteca Nazionale

Comprata all’asta della Finarte per 8000 euro, la lettera, scritta nel 1825, contiene i ringraziamenti del poeta all’amico Muzzarelli per la poesia che gli ha dedicato: il testo integrale

Napoli, una rarissima lettera di un Leopardi felice alla Biblioteca Nazionale
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redazione Modifica articolo

25 Novembre 2020 - 20.22


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La Biblioteca Nazionale di Napoli ha acquistato per 8000 euro, circa una settimana fa, all’asta della Finarte, una rara lettera di Giacomo Leopardi, che andrà ad arricchire già l’enorme fondo ed archivio a lui dedicato. Infatti, la Biblioteca Nazionale custodisce gran parte del corpus delle opere leopardiane.
Il contenuto della missiva autografa si rivela essere un materiale preziosissimo. Scritta il 18 dicembre 1825 e ricevuta il 22, con tracce del bollo a cera e del timbro postale di Bologna, città in cui il poeta ha alloggiato fino al novembre del 1826, è indirizzata al Conte Muzzarelli, revisore dei conti al tribunale della Sacra Rota, nonché accademico e figura di rilievo nel panorama culturale romano. Leopardi, nella lettera, ringrazia Muzzarelli per le “gentilissime espressioni” a lui dedicate in una poesia scritta dallo stesso amico.
Diversamente dallo stereotipo a cui siamo abituati, in questi fogli, Leopardi non è pessimista, schivo o timido, ma anzi è ben felice e si compiace per i versi che l’amico gli ha dedicato, accogliendo con piacere la possibilità di farli pubblicare.
È un Leopardi alternativo, o più semplicemente è un Leopardi di cui non ne abbiamo ancora compreso del tutto il grande pensiero e la sfaccettata scrittura.

Il testo integrale della lettera:

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“Eccellenza Reverendissima, ebbi la pregiatissima sua dei 4 del corrente, delle gentilissime espressioni della quale debbo ringraziarla senza fine. Profittando della licenza che Ella me ne ha conceduta, ho fatto stampare qui le sue belle quartine in un foglietto periodico di cui le mando copia. Se Ella ne desiderasse qualche altro esemplare, vedrei di poterla servire. Le spedisco ancora per parte dei miei ospiti, che la riveriscono cordialissimamente, il certificato in favore del Dottor Guidetti, il quale insieme coi Sigg. si terrà da lei sommamente graziato, ottenendo per di lei mezzo la nota licenza. La prego a compiacersi di ritornare i miei saluti distinti alla Signora Orfei. So che ella è stata qui qualche giorno, e m’informai dove abitava, con intenzione di farle visita, ma in quel tempo appunto fui obbligato da un incomodo di salute a tenermi in casa per più settimane, e però non mi fu possibile di vederla. Ella mi conservi la benevolenza che senza mio merito mi ha conceduta, e all’occasione non mi risparmi, persuadendosi che io sono veramente di cuore e sempre sarò Di V. Ecc. Revma. Dmo Obbmo servitore. Giacomo Leopardi”.

Il testo è tratto dalla Biblioteca Nazionale di Napoli: clicca qui per avere più informazioni  in merito e per sapere di più sul grande corpus di opere leopardiane custodite all’interno della biblioteca

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