Dall'accerchiamento a un dossier sulla Dc: Simona Zecchi ipotizza perché fu ucciso Pasolini

La giornalista estende l'inchiesta sulla morte di uno dei più lucidi e profetici intellettuali del Novecento. E inserisce le ragioni dell'omicidio nella strategia della tensione degli anni '70

Dall'accerchiamento a un dossier sulla Dc: Simona Zecchi ipotizza perché fu ucciso Pasolini
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6 Novembre 2020 - 17.47


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di M.Cec.
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Simona Zecchi

torna a scrivere su Pier Paolo Pasolini. È uscito ieri L’inchiesta spezzata di Pier Paolo Pasolini. Stragi, Vaticano, Dc. Quel che il poeta sapeva e perché fu ucciso (Ponte alle Grazie, pp.433, 18 Euro).
A pochi giorni del 45esimo anniversario della morte del poeta, il 2 novembre scorso, che iniziò la sua vita intellettuale a Casarsa, la giornalista d’inchiesta Simona Zecchi riprende il filo della “strategia della tensione” iniziato con il primo libro Pasolini, Massacro di un poeta (Ponte alle Grazie, 2015) e proseguito con La criminalità servente nel caso Moro (La nave di Teseo, 2018).
Perché, dunque è stato ammazzato un Poeta? Perché Pier Paolo Pasolini? È il nesso logico che manca a tutta la distesa di fatti fin qui portati alla luce. – scrive a pagina 13 del suo libro la Zecchi – È la grande domanda alla quale questa inchiesta intende rispondere”
La giornalista, in questo libro, riparte dalle serrate indagini che il Pasolini degli ultimi tempi, ormai piu giornalista che poeta, svolgeva sulla strage di Piazza Fontana e sui piani eversivi della destra. Grazie a documenti inediti e nuove testimonianze, ricostruisce l’accerchiamento politico e criminale che ne causò la morte: da quando il poeta, due settimane prima, ricevette un dossier sulla DC – fin qui sconosciuto – la cui pubblicazione avrebbe fatto saltare tutto il Palazzo, fino al crudele massacro dell’Idroscalo di Ostia.
Il quadro che ne risulta fornisce a quel singolo, tragico episodio una spiegazione convincente e più ampia, nel contesto – qui ricostruito sotto una luce nuova – della strategia della tensione. Un lavoro di anni, quello di Zecchi, che alla ricostruzione del come e del chi dell’agguato – fornita dalla sua precedente inchiesta e qui ancora approfondita – affianca finalmente la rivelazione del perché.
Questo libro rappresenta un viaggio complesso che è stato anche un viaggio personale: ho voluto capire il passato anche per comprendere quello che sta accadendo oggi. La mia passione per Pasolini è diventata un’ossessione“, spiega in un’intervista all’Ansa, “Ho fatto un lavoro doppio, di distruzione per poi ricostruire, togliendo tutta la fiction nata attorno all’omicidio per capire cosa era davvero successo. Ho iniziato dal corpo, dalla storia del crimine. Poi ho svolto indagini a 360 gradi, in particolare sulla strategia della tensione. E sono tornata su Moro che anche in questa storia è un perno dal punto di vista politico. Piano piano ho focalizzato l’attenzione sugli ultimi mesi di vita di Pasolini, dal marzo all’ottobre del 1975, quando c’è stato lo scambio epistolare tra lui e Ventura”.
Simona Zecchi, collabora con l’emittente Tv Euronews a Lione, ha scritto per il Manifesto, Il Fatto Quotidiano, La Voce di New York, Il Messaggero Veneto.
 
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