Il buio della democrazia: il fumetto al servizio della verità su Cucchi

Il volume "Il buio. La lunga notte di Stefano Cucchi" è un ottimo esempio di graphic journalism. Disegni basati su una sceneggiatura aderente all'inchiesta

Il buio della democrazia: il fumetto al servizio della verità su Cucchi
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18 Febbraio 2019 - 14.58


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Giuseppe Costigliola

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La tragica vicenda di Stefano Cucchi, come tutti dolorosamente sappiamo, ha sprofondato l’Italia nel più buio medioevo. Un Paese in cui una parte malsana delle forze dell’ordine si macchia di un tale efferato, insensato delitto, picchiando fino alla morte un essere umano e continuando per anni a infrangere la legge per celare le proprie responsabilità e sottrarsi alla giustizia, è un Paese malato sino alla radice. Un Paese nelle cui carceri soltanto lo scorso anno si sono contati centoquaranta decessi di detenuti in circostanze più che sospette.
Il compito di tutti, ad ogni livello, è innanzitutto continuare a pretendere che i responsabili di crimini come questi siano condannati; ma anche tenere sempre desta l’attenzione, far conoscere al maggior numero di persone possibile ciò che accaduto, perché una simile barbarie non si ripeta.

Il film “Sulla mia pelle”
L’arte, in ogni sua forma, può ben assolvere questo compito civile. L’anno passato accogliemmo con grande interesse il film prodotto da Netflix e diretto da Alessio Cremonini Sulla mia pelle, che racconta con taglio documentaristico gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. In molti, grazie a quel film, si sono potuti fare un’idea compiuta dell’orrore e della ferocia di questa assurda vicenda, che pare uscita dalla penna ispirata di uno Stephen King. Perché il cinema ha una profondità di penetrazione, una capacità di suscitare emozioni che nessun articolo giornalistico, nessuna forma di parola scritta può vantare.

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Ilaria Cucchi firma la prefazione
Adesso è la volta del graphic novel, quella forma espressiva che un tempo da noi si chiamava fumetto, di occuparsi del caso Cucchi. Abbiamo salutato quindi con altrettanta gioia il volume pubblicato da Round Robin Il buio. La lunga notte di Stefano Cucchi (pp. 124, € 15,00), con l’incisiva prefazione di Ilaria Cucchi, ottimo esempio di quel graphic journalism che per fortuna si sta affermando anche qui in Italia. Si tratta infatti di una particolare forma di inchiesta che combina la fruibilità del fumetto e il rigore dell’informazione giornalistica. Come il cinema, anche questa forma d’arte si rivolge alle potenzialità dell’immagine (disegnata, in questo caso), e ne condivide la capacità di penetrazione in strati sociali spesso impermeabili alla pura notizia.
Testi di Floriana Bulfon e Bissattini, disegni di Domenico Esposito e Claudia Giuliani

Gli autori di questo volume, la giornalista Floriana Bulfon e lo scrittore di noir Emanuele Bissattini, hanno elaborato una sceneggiatura aderente alle diverse fasi dell’inchiesta giudiziaria, desunta dagli atti processuali, dai verbali degli interrogatori, dalle intercettazioni e da altre fonti. I disegnatori che hanno animato il racconto, l’esordiente Domenico Esposito, e Claudia Giuliani, apprezzata matita del giornalismo grafico d’inchiesta, con i loro stili molto diversi hanno arricchito visivamente la fosca storia che conosciamo, con un tratto crudo e realista il primo, raffinatamente espressionista la seconda.

Il groviglio di versioni discordanti
Tale contrasto stilistico è il correlativo oggettivo del groviglio di versioni discordanti, ricostruzioni contraddittorie, testimonianze artatamente false e vaneggianti di cui i testi danno conto, una mole di informazioni che disorientano e fin annichiliscono il lettore. D’altra parte, dare senso e coerenza ad una storia così assurda e pazzesca è la sfida che si sono imposti gli autori, così come i giudici che l’hanno ricostruita tra mille difficoltà. Ed in questo hanno dimostrato la loro arte, gli autori dei testi con l’intelligente sequenzialità delle tavole e la coerenza interna degli episodi, i disegnatori con la grande efficacia visiva, in grado di far emergere in tutta la sua tragicità la vicenda del povero Stefano, con i chiaroscuri che evocano con brutale violenza il buio dell’insensatezza della settimana di agonia vissuta da un giovane terrorizzato, e il buio dei lunghi nove anni in cui una famiglia è stata abbandonata al suo dolore, alla disperata ricerca di una giustizia sempre negata. E ancora, il buio forse più fondo in cui è piombato tutto un Paese, le cui istituzioni sono incapaci di portare la luce della giustizia su questo come su tanti, troppi casi consimili che non sono finiti sotto i riflettori dei media, mobilitando l’opinione pubblica.
E quando scriviamo “Paese” intendiamo non soltanto i responsabili materiali della morte di Stefano, i tanti ignobili personaggi che li hanno coperti sviando le indagini. Perché questo fumetto ci inchioda alle nostre responsabilità, in una nazione che ha permesso che l’orrore accadesse, proprio come ha permesso i sanguinosi fatti del G8 di Genova e delle torture nella caserma di Bolzaneto.

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Rigore giornalistico
Dunque, un grazie alla Round Robin editrice, che con questo volume conferma l’impegno e il rigore giornalistico che la contraddistingue. E un grazie agli autori, perché Il buio. La lunga notte di Stefano Cucchi è un’opera utile e necessaria, con il suo impegno a far conoscere nei dettagli una vicenda abominevole, a stimolare una riflessione sulle responsabilità collettive di tutta una società, sul suo precario stato di salute democratica. Un’opera che indica come l’arte possa ancora avere una sua utilità civile, configurarsi come strumento di ricerca della verità, e non come mero intrattenimento e prodotto consumistico.

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