Cari bambini, qui cambia tutto. E le fiabe diventano tridimensionali

Attraverso l'interfaccia Muse, i ricercatori dell'Università di Lovanio hanno trovato il modo di trasformare le favole in un'esperienza percettiva completa. Fantasia compresa?

Cari bambini, qui cambia tutto. E le fiabe diventano tridimensionali
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22 Dicembre 2017 - 17.02


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Un tempo c’era una volta. Adesso ci sarà. Adesso è già futuro. Perché le favole diventano tridimensionali: le parole per raccontarle vengono infatti ‘trasformate e tradotte’ in immagini e ambienti tridimensionali in modo da far immergere completamente chi le ascolta nel loro ambiente grazie all’interfaccia Muse (Machine Understanding for interactive StorytElling). A realizzarla i ricercatori dell’università di Lovanio nell’ambiento del progetto europeo Fet (Future and Emerging Technologies). Si tratta di un modo nuovo per far esplorare e capire le informazioni ‘dando vita’ alle parole attraverso un racconto interattivo in 3D. Funziona un po’ come un traduttore Google per le immagini.

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Partendo da un input, che può essere il linguaggio di una favola per bambini o i materiali di divulgazione medica per i malati, Musa elabora le parole, le traduce in conoscenza che rappresenta in azioni, persone, storie e ambiente, per poi metterle in scena in mondi tridimensionali, che permettono al bambino o per esempio a chi deve entrare in ospedale, di esplorarli con interazioni, ricostruzioni e gioco guidato. Questo grazie agli algoritmi e programmi sviluppati che imparano ad associare il linguaggio naturale delle persone, anche con le sue ripetizioni, e i dati visivi in modo da creare in tempo reale una sorta di dizionario visivo.

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