di Enea Russo
La Ferrari sta passando un brutto periodo in Formula 1. Lo ha iniziato male e lo sta continuando con lo stesso andazzo, dimostrando di non essere competitiva per questa stagione. L’ultima gara ne è la dimostrazione, infatti, nelle qualifiche del GP d’Azerbaijan la rossa non porta i risultati sperati ma al contrario colleziona un’altra figuraccia con Lewis Hamilton 8º e Charles Leclerc in 9º posizione. Risultati che allontanano la scuderia di Maranello dal mondiale piloti.
Per Leclerc la rimonta appare quasi impossibile: servirebbero gare perfette e sperare negli errori di Norris e Verstappen. Hamilton, invece, è già fuori dai giochi. Anche il mondiale costruttori è difficilissimo da ottenere perché McLaren sta andando forte e c’è un divario elevato nel punteggio tra la rossa e la scuderia di Woking. Considerando le difficoltà ripetute della Ferrari le possibilità per non considerare questa stagione come un ennesimo fallimento sono scarse.
Le cause di questo tracollo sono molteplici, la prima, la più importante, è sicuramente la macchina stessa. La SF25 si è rivelata non indovinata con performance inferiori rispetto ai suoi antagonisti come McLaren o Mercedes. Una monoposto che ha difficoltà in quasi tutte le piste, con problemi di aerodinamica, precoce degrado gomme e un bilanciamento instabile. Nemmeno gli aggiustamenti fatti durante la stagione hanno ridotto il gap con gli altri veicoli. Anche i piloti si sono lamentati dell’instabilità e della conseguente difficoltà a trovare il setup giusto.
Queste sono solo una parte del perché la SF25 non è costante in pista e in estrema difficoltà a lottare per i posti alti in classifica. Ma c’e un altro elemento negativo: i piloti. Leclerc, è vero, sta vivendo un periodo sottotono, ma chi sta rendendo largamente sotto le attese è Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo non si è ancora ambientato in Ferrari, né con la macchina e né con il team. Ad oggi sembra ancora un elemento esterno alla squadra, come un marziano atterrato a Maranello per sbaglio e spaesato di essere ancora lì.
L’altro elemento sotto accusa è sicuramente Frédéric Vasseur. Il Team Principal della Ferrari ha grandi responsabilità nella stagione 2025 e molti dei malcontenti sono da attribuirsi a lui. Forse, uno dei suoi sbagli è sicuramente aver alzato le aspettative con l’arrivo di Hamilton a Maranello che lo ha spinto a promuovere un progetto vincente ma che in realtà si sta rivelando fallimentare. In più sbagliare spesso la strategia ai box, aver scommesso su Hamilton sottovalutando il suo periodo di ambientamento. Promettere successi e poi non portare nulla. ha spedito Vasseur dritto al centro delle polemiche, anche se la colpa dovrebbe essere suddivisa fra tutti gli uomini e donne del team. Ora a Maranello si deve decidere come risollevarsi da questo brutto periodo, trovando strategie che possano riportare la rossa a essere competitiva.
Strategie necessarie per la scuderia emiliana che è a digiuno di primi posti dall’ottobre dell’anno scorso quando Carlo Sainz Jr. si aggiudicò il Gran Premio del Messico. Se poi, invece, vogliamo risalire ai titoli mondiali per piloti e per costruttori, dobbiamo addirittura andare indietro di un’intera generazione: 2007 (Kimi Räikkönen) per i per i piloti e 2008 per i costruttori.