Bagnaia-Martin: comunque vada il testa a testa, prevarrà il fair play

Non si risparmiano in pista ma il loro è un duello all'insegna della correttezza. I due si stimolano a vicenda e poi, festeggiata una vittoria o incassata una sconfitta, guardano già alla prossima gara.

Bagnaia-Martin: comunque vada il testa a testa, prevarrà il fair play
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14 Ottobre 2024 - 09.01


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di Gabriele Bisconti

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Sono ancora loro, a 8 gare dalla fine (comprese le Sprint Race), a giocarsi il titolo di campione del mondo nella classe regina. Jorge Martín e Francesco Bagnaia. Si contenderanno il Mondiale fino alla bandiera a scacchi di Valencia oppure uno dei due romperà gli indugi prima e dovrà solo amministrare nelle ultime gare il vantaggio guadagnato sul rivale?

Attualmente dare una risposta è assai complicato, viste le molteplici cose che possono accadere durante l’arco di una stagione (dai problemi tecnici al meteo passando per i contatti in gara). Tuttavia in questa lotta serrata è emerso il rispetto che i due ducatisti nutrono l’uno per l’altro, senza però perdere di vista l’obiettivo di conquistare il Campionato e poter mettere il numero 1 sul cupolino della propria moto la stagione ventura.

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Mai un commento fuori posto, zero polemiche, abbracci sotto il box, strette di mano e complimenti reciproci. Sempre sinceri. I due centauri si rispettano sul serio, non è una posa di facciata. La MotoGP di oggi si corre su ritmi stellari, estenuanti sul piano fisico e mentale, tant’è che in gara si sfiorano spesso i tempi delle qualifiche. Chi segue lo spettacolo da casa forse vorrebbe una spolverata di pepe su un duello molto corretto fino ad ora ma spesso sono i nostalgici di un mondo scomparso a sentirne la mancanza.

“Io e Pecco ci miglioriamo a vicenda”, ha confidato lo spagnolo dopo il faticoso epilogo della trasferta nipponica di Motegi e i fatti in pista lo stanno ampiamente dimostrando. Ogni settimana il livello prestazionale in pista si alza e rimangono solo loro due a giocarsi la vittoria finale mentre Enea Bastianini e Marc Marquez devono accontentarsi di battagliare per il terzo gradino del podio.

Se nella Sprint Race del sabato uno dei due contendenti guadagna punti sull’altro, la domenica, nella gara lunga, è probabile che il vantaggio accumulato il giorno prima si assottigli notevolmente a causa degli imprevisti che sono sempre dietro l’angolo (e talvolta impossibili da prevedere anche al box).

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Nel “dietro le quinte” al termine dell’ultima gara, tra il serio e il faceto, Bagnaia ha tuonato: “Jorge dovrebbe permettermi di arrivare a pari punti a Valencia”. Non si è fatta attendere la risposta dell’iberico: “Lasciamolo lì a 10 punti”, ha ribattuto sorridente, a testimonianza che si può essere rivali in pista senza punzecchiarsi e creare polveroni a livello mediatico che possono rivelarsi dei veri e propri boomerang.  

Una sfida avvincente, senza esclusione di colpi, che ha in parte “cancellato” gli anni dei giochi psicologici e delle sportellate in ogni circuito. E per lo sport in generale non può che essere un bene.

Attendiamo con trepidazione il 17 novembre quando, sul circuito Ricardo Tormo di Valencia, vedremo chi la spunterà tra i due centauri, con la certezza di essere stati spettatori di una stagione ricca di colpi di scena (e anche qualche controversia) ma nella quale i contendenti si sono rispettati in ogni singolo momento, che dovrebbe essere pura formalità nello sport come nella vita di tutti i giorni.

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