Good Morning, Vietnam: quando la musica e l' ironia sfidano la guerra

Un film da vedere tutto d'un fiato. L'antimilitarismo via radio durante una delle più crude guerre del secondo Novecento. Ispirato alla storia vera di Adrian Cronauer. Magistrale regia di Barry Levinson e Robin Williams

Good Morning, Vietnam: quando la musica e l' ironia sfidano la guerra
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21 Dicembre 2024 - 15.07


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di Arianna Scarselli

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Questa è una delle esercitazioni svolte dalle studentesse e dagli studenti che stanno frequentando il Laboratorio di giornalismo, tenuto dal Professore Maurizio Boldrini. Sono da considerarsi, per l’appunto, come esercitazioni e non come veri articoli.

Può un buongiorno portare il sorriso nel volto dei soldati in guerra? A quanto pare sì e Adrian Cronauer lo sa. Il film segue le vicende del dj della radio militare Cronauer che, da Creta, viene trasferito a Saigon durante gli oscuri anni della guerra del Vietnam con lo scopo di tirare su il morale alle truppe.

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Williams reinterpreta il dj, accentuando e affilando la figura in una grande iperbole satirico-critica. Pungente, ironico, sarcastico; la sua trasmissione è una panacea al massacro, al mondo alieno e respingente, al caldo e alla morte che vivono ogni giorno i soldati.

Come fosse un gigantesco piano sequenza sulle esperienze di Cronauer in Vietnam, la guerra ci giunge a sprazzi ai margini dell’inquadratura, a volte conquistandola ma mai dominandola. La rigidità dell’esercito si incrina ed emerge l’umanità dei soldati, l’ingenuità dei giovani mandati al macello e cade il velo di Maya che protegge il marchingegno che opera sopra le loro teste.

La “Patria della Libertà” si mostra in questo film nella sua natura di genitrice di morte, di censura e di manipolazione, tutte azioni che perpetua sempre mantenendo un sorriso e un tono cordiale. 

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In “Good morning, Vietnam” la musica regna sovrana; diffusi tramite la radio fin negli angoli più remoti del paese, sono i grandi classici americani, da James Brown a Louis Armstrong, a fare da contrasto alla distruzione e alla sofferenza.

Rivalità, amicizia, paura, guerra, amore. “Good morning, Vietnam” è un film che non si può definire con una semplice manciata di aggettivi, si può solo andare a vederlo.

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