È sato inaugurato quest’oggi, mercoledì 26 novembre, il 785esimo anno accademico dell’Università di Siena. L’inaugurazione si è svolta nell’Aula Magna del Rettorato con una cerimonia che ha visto un intervento del premio Nobel Giorgio Parisi, il quale ha tenuto una Lectio dal titolo “Intelligenza Artificiale, ricerca e applicazioni”. A seguito del corteo accademico e del saluto dei Goliardi senesi l’apertura è stata affidata al Rettore Roberto Di Pietra con un intervento su “Cosa sono e fanno le Università? Come contemperare identità e cambiamento”, inerente la necessità di ridefinire cosa sono oggi le Università.
“Visto che le Università sono istituzioni che esistono (o forse resistono) da tanto tempo – ha commentato – proprio in questo tempo occorre dirsi cosa sono le Università e cosa fanno. Proprio ora occorre una definizione aggiornata di quello che sono le Università nel ventunesimo secolo”. L’obiettivo deve essere quello di una formulazione chiara e condivisa, che riguardi tanto il livello nazionale che quello europeo. “La prospettiva futura delle Università deve ‘immaginare’ un futuro pieno di incognite e di ostacoli da superare attraverso una capacità che è quella di reinventarsi mantenendo la loro identità. Le Università devono essere, allo stesso tempo, resistenti e mutevoli” ha continuato Di Pietra.
Partendo dalla necessità di costruire un futuro sia a medio che lungo termine che sia legato al passato il Rettore ha poi indicato tre passaggi chiave per lo sviluppo dell’Ateneo senese: riprogettare la struttura dipartimentale; definire una nuova e diversa struttura organizzativa incentrata sui “processi”; ridefinire, razionalizzare e coordinare l’offerta formativa. Presentato anche il progetto “Venti, Quaranta, Ottocento”, che vuole avviare le celebrazioni in vista degli 800 anni dalla fondazione dell’Università di Siena, che cadrà nel 2040. È stato chiesto ad alcuni personaggi illustri che hanno intersecato nel corso del loro cammino l’Ateneo di scrivere un testo di massimo 800 righe su come saranno l’Ateneo e le Università in Italia e nel mondo nel 2040, oltre a uno più breve che anticipi cosa potrebbe essere nel 2140, quando compirà 900 anni. I contributi ricevuti verranno poi inseriti in una capsula del tempo e murati in una delle nicchie del cortile del Rettorato con una targa commemorativa, divenendo così “La prima che invece di riferirsi a un anno del passato indicherà un anno del lontano futuro”.
Sono intervenuti in seguito il Vice-President della cinese Nantong University, Mingming JI, che ha rimarcato l’importanza del recente progetto di cooperazione didattica del Siena Future Biotech Institute, la rappresentante del Consiglio studentesco, Elisa Marretti e la rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Daniela Orsi. Conseguentemente il professore Massimiliano Guderzo, ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze politiche e internazionali, ha tenuto la Prolusione dal titolo “Dal multilateralismo al mondo unito: etica della responsabilità per una nuova cittadinanza cosmopolita”. In un contesto internazionale in cui i valori in cui crediamo sono troppo spesso calpestati, il docente ha evidenziato come ognuno di noi sia chiamato alla responsabilità. “Il mondo è già unito – ha commentato – Lo vedono bene dall’alto, privo di confini, gli inquilini fluttuanti della Stazione spaziale internazionale, che ci ronza attorno paziente e operosa dal 2000. Dobbiamo aiutarlo a riscoprirsi così, per gradi, avanzando per compromessi coraggiosi e multilaterali verso l’unità politica interna ai continenti, tappa intermedia, e poi andando oltre, costruendo l’identità cosmopolita nella casa comune mondiale mentre correggiamo il cambiamento climatico e riapprendiamo l’uso lungimirante delle risorse”.
Infine, il premio Nobel Giorgio Parisi ha tenuto una Lectio sull’Intelligenza Artificiale nella quale ha riepilogato i risulti che la ricerca ha ottenuto nel campo delle reti neurali multistrato e sulle relative applicazioni. “Gli ultimi modelli – ha spiegato – hanno avuto un successo straordinario e fanno cose incredibili e utilissime. Sono in grado di fare una specie di ragionamento, ovvero di spiegare i vari passaggi che vengono eseguiti, tuttavia non hanno al loro interno una visione, un modello del mondo. Questi modelli sono, in qualche modo, dei parolai: conoscono solo il mondo delle parole, ma non hanno un corpo e quindi non hanno una percezione del reale: sono disincarnati, desomatizzati, la loro conoscenza è puramente sintattico-semantica (sulle relazioni tra le parole), non ontologica (su come sono fatti gli oggetti e le relazioni nel mondo reale)”.
Parisi ha concluso soffermandosi sull’esigenza di sviluppare una solida ricerca pubblica nel campo dell’AI, sottolineando la necessità di promuovere regolamentazione pubblica del settore, di creare conoscenze condivise e di far nascere un Centro europeo dell’Intelligenza artificiale come punto di incontro e di raccordo tra i ricercatori europei e l’industria. La cerimonia si è chiusa con il Coro Dell’Ateneo, diretto dalla professoressa Elisabetta Miraldi, che ha intonato alcuni brani del proprio repertorio.
