Scoperto un nuovo piccolo corpo celeste del sistema solare

Un’osservazione condotta dal prof. Alessandro Marchini ha portato alla scoperta di un satellite che orbita attorno all’asteroide 2680 Mateo.

Scoperto un nuovo piccolo corpo celeste del sistema solare
Alessandro Marchini
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14 Gennaio 2025 - 16.48


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È durata quattro notti l’osservazione del cielo notturno che ha portato alla scoperta di un nuovo piccolo satellite. Quest’ultimo accompagna nel suo viaggio, orbitandovi attorno, l’asteroide 2660 Mateo. A compiere le osservazioni il prof. Alessandro Marchini, direttore dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Siena. La scoperta è già stata certificata per mezzo del telegramma elettronico 5490, pubblicato lo scorso 8 gennaio dal Central Bureau for Astronomical Telegrams (CBAT), un’organizzazione no-profit della IAU (International Astronomical Union), con sede nel campus dell’Università di Harvard.

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Sono stati cinque i telescopi, facenti parte di un team di ricerca internazionale, per mezzo dei quali si è giunti a concludere che l’asteroide 2680 Mateo sia in realtà un sistema binario della fascia principale, grande 6,5 km e con orbita situata tra quelle di Marte e Giove. La sua rotazione attorno al Sole dura 3 anni e 9 mesi e nelle immagini catturate dai telescopi terrestri il corpo celeste compare come un punto luminoso che si muove tra le stelle fisse. Partendo dai parametri noti e analizzando le variazioni della luminosità nel corso delle osservazioni, gli studiosi sono giunti a decretare l’esistenza di un satellite di 2,4 km di grandezza che ruota attorno al corpo principale in 53 ore e 12 minuti.

Si tratta del 24esimo asteroide binario scoperto da Marchini, che assieme allo storico collaboratore Riccardo Papini ha utilizzato da remoto il telescopio del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Ateneo spingendolo al limite delle sue possibilità. I due studiosi hanno osservato l’asteroide per quattro notti tra il 31 ottobre e l’11 novembre dell’anno scorso, raccogliendo dati di vitale importanza per la scoperta annunciata poi l’8 gennaio. Oltre all’osservatorio senese hanno partecipato alla scoperta altri centri americani, australiani e serbi.

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