Il DFCLAM ottiene l'eccellenza per la seconda volta

Si tratta di un risultato che ribadisce come l'Università di Siena sia tra le migliori in Italia dove studiare materie umanistiche.

Il DFCLAM ottiene l'eccellenza per la seconda volta
Il polo didattico San Niccolò
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27 Gennaio 2023 - 19.30


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Di Agostino Forgione

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Per la seconda volta di fila il dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne (DFCLAM) dell’Ateneo senese ha ottenuto il prestigioso riconoscimento  di dipartimento di eccellenza. Un risultato ancora più rilevante se si considera che, nell’intero Paese, sono solo nove i dipartimenti della stessa area che hanno ottenuto il riconoscimento due volte consecutivamente. Ne abbiamo parlato con Pierluigi Pellini, direttore del DFCLAM e ordinario di Letterature comparate.

I dipartimenti di eccellenza sono selezionati e scelti sulla base di due diversi fattori: il punteggio ottenuto sulla base della VQR (di fatto la verifica della qualità della ricerca accademica  svolta) e la valutazione del progetto scientifico di sviluppo che viene presentato. «In entrambi questi ambiti – spiega Pierluigi Pellini – il DFCLAM ha ottenuto ottimi risaltati, permettendoci così di guardare con fiducia allo sviluppo futuro del dipartimento». Gli effetti prodotti dall’essere scelti come dipartimenti di eccellenza sono notevoli sia sul fronte del reclutamento sia per favorire innovative esperienze di ricerca. Si possono, ad esempio, ottenere fondi che permettono il reclutamento dei docenti, compresi quelli esterni all’ateneo. Precisa il direttore: «Si potrà portare bravi studiosi a insegnare qui, a Siena; si potranno perseguire le attività di ricerca ma anche integrare le borse studio degli studenti Erasmus. Questi fondi ci permettono di svolgere quello che, in verità, tutti i dipartimenti dovrebbero poter fare, ma essendo l’Università italiana pesantemente sotto-finanziata spesso sono impossibilitati a fare».

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Il progetto presentato, che lo stesso Pierluigi Pellini definisce come “ambizioso”, si articola in quattro punti principali: lo sviluppo delle digital humanities, ambito in cui il dipartimento è già ferrato che riguarda l’uso di tecnologie informatiche per studiare e fruire dei materiali umanistici; il finanziamento di un filone già sperimentato degli studi e delle iniziative sulla traduzione letteraria;  una maggiore internazionalizzazione e una migliore formazione delle figure destinate  all’insegnamento delle materie letterarie. «Crediamo che la ricerca universitaria- commenta – abbia un senso se ha anche un valore civico e la formazione degli insegnanti è decisiva per la cultura del nostro paese».

Pierluigi Pellini, oltre a manifestare soddisfazione per il risultato ottenuto, lascia trapelare anche un po’ di amarezza: «Sebbene nell’ultimo quinquennio fossero quattro i dipartimenti del nostro ateneo insigniti del riconoscimento dell’eccellenza, ora siamo rimasti solo in due. Ed entrambi proveniamo dall’esperienza dell’ex facoltà di Lettere. Credo sia un’occasione per ribadire come Siena, non solo per l’Università ma anche per il territorio, è e deve avere un polo d’eccellenza nelle materie umanistiche. Questa è sempre stata ed è non solo una città universitaria, ma anche un luogo dove è cresciuta un’area umanistica ricca di intellettuali che hanno dato rilevanti contributi alla cultura nazionale e internazionale».

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