Il DSSBC ottiene il prestigioso riconoscimento d'eccellenza

Il traguardo rimarca l'eccellenza dei dipartimenti figli dell'ex facoltà di Lettere.

Il DSSBC ottiene il prestigioso riconoscimento d'eccellenza
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27 Gennaio 2023 - 19.24


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Di Agostino Forgione

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L’Università di Siena conferma la sua consolidata tradizione nell’area degli studi umanistici. Anche il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali, infatti, è stato insignito dell’eccellenza per il quinquennio 2022-2027. Un risultato frutto della ricerca accademica condotta nei cinque anni precedenti e del progetto di sviluppo presentato. Abbiamo cercato di capire con Enrico Zanini, Ordinario di metodologia della ricerca archeologica e Direttore del DSSBC, cosa rappresenti questo riconoscimento per il futuro del suo dipartimento.  

Enrico Zanini sottolinea subito come quello presentato sia un progetto che delinea sia il dipartimento sia le figure professionali del domani. Incentrato, dunque, sui giovani e sulla loro formazione. Un obiettivo che risulta ben chiaro già nel titolo del progetto: “Sostenibilità del patrimonio culturale e nuove prospettive occupazionali nel settore”. «Il progetto – come spiega Enrico Zanini – muove dal problema della sostenibilità del patrimonio culturale, non solo economica ma anche ambientale, sociale e di coloro che se ne occupano. Formando operatori del patrimonio culturale dobbiamo cercare di capire cosa questi operatori andranno a fare in un mondo che è in continua evoluzione».

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Ponendo l’accento su quanto sia importante, oggi, formare figure che abbiamo una formazione quanto più trasversale, Zanini illustra come il progetto si basi sulla creazione di cinque arene interdisciplinari dove far incontrare competenze diverse provenienti da differenti ambiti di studio. «Penso agli economisti, ai sociologi e a coloro che si occupano di digitalizzazione, l’obiettivo è vedere come loro possano portare nuove tematiche al nostro lavoro e noi a loro. L’idea è quella di sviluppare degli esperti del patrimonio culturale capaci di capire come va il mondo dal punto di vista economico, delle nuove tecnologie e della comunicazione, in modo da avere una prospettiva più aggiornata ai mestieri del futuro».

In conclusione il direttore Enrico Zanini sottolinea che “Il nostro obiettivo è sì la sostenibilità del patrimonio culturale ma è soprattutto la sostenibilità delle persone che vi lavorano. A noi piace pensare al patrimonio culturale come qualcosa la cui ricchezza non dipende dall’oggetto in sé, bensì dall’interazione che le persone hanno con esso. Ci auguriamo che i nostri laureati si pongano come degli interpreti tra quest’ultimo e la società contemporanea».

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