Good Vibes: il Jazz Festival all'Università di Padova

Per il Padova Jazz Festival si esibisce in concerto il gruppo Good Vibes capitanato da Joel Ross, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Ateneo padovano

Padova jazz festival
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Azzurra Arlotto Modifica articolo

31 Ottobre 2022 - 18.26


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di Azzurra Arlotto e Giuseppe Rizza

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Sabato 5 novembre, a partire dalle ore 21:00, il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, in collaborazione con il Padova Jazz Festival, ospita il concerto “Good Vibes”, che vede sul palco Joel Ross al vibrafono, accompagnato da Jeremy Corren al pianoforte, Kanoa Mendenhall al basso e Joe Dyson alla batteria. Il Padova Jazz Festival 2022 sarà un percorso a stile libero attraverso le innumerevoli possibilità estetiche del jazz: star internazionali come Dave Holland e Kenny Garrett, nuovi talenti emergenti, percorsi nel miglior jazz italiano con Danilo Rea, Dario Deidda e Roberto Gatto e nel sempre più rilevante jazz al femminile con Linda May Han Oh, Melissa Aldana, Rossana Casale e Silvia Bolognesi. La ventiquattresima edizione del festival si svolgerà dal 3 al 26 novembre: ogni settimana una tripletta di serate consecutive, caratterizzate da una forte coesione tra di loro.

Nella serata del 5 novembre suonerà Joel Ross: vibrafonista, solista fluente, leader creativo e compositore di spessore. Nato a Chicago ma trasferitosi a New York, nel giro di pochissimi anni è riuscito a catalizzare l’attenzione del mondo jazz statunitense. In poco tempo ha fatto collezione di premi: l’Edison Award e il “Best Jazz of 2019” del New York Times a seguito del suo disco d’esordio, i referendum di DownBeat e della Jazz Journalists Association. Ma quel che più conta è la musica: cresciuto praticandola nelle chiese della comunità afroamericana, Ross ha da lì assorbito la capacità di stabilire una comunicazione diretta con l’ascoltatore. Joel Ross aveva appena 23 anni al momento del suo esordio discografico su etichetta Blue Note nel 2019: KingMaker. Si sono poi aggiunti, sempre per la storica etichetta, Who Are You? (2020) e The Parable of the Poet (2022). Sono bastati questi pochi dischi per far capire che l’albero genealogico dei grandi vibrafonisti jazz ha trovato il suo nuovo erede, un artista a tutto tondo che è riuscito a catalizzare l’attenzione del mondo jazz statunitense. Ha suonato con Herbie Hancock, Christian McBride, Louis Hayes, Ambrose Akinmusire, Gerald Clayton. Ma, come dimostrano i suoi Good Vibes, è anche già un leader dalla spiccata identità.

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Inoltre, sempre nell’ambito del Padova Jazz Festiva, il Museo Giovanni Poleni ospita dal 25 ottobre al 19 novembre il dipinto-installazione di Anna PirattiNulla è come sembra”.  Si tratta di un’opera su tela con elementi in rilievo che parla della forza silenziosa che si manifesta ogni giorno sotto i nostri occhi assumendo forme e accenti diversi. Sollecitando l’immaginazione dei visitatori diventa motivo di incontro tra discipline diverse. Sotto un gioco di luci l’opera muta, così come muta la percezione dei nostri sensi al variare degli elementi che ci circondano e del punto di osservazione. “Nulla è come sembra” è stato creato ad hoc per essere esposto al museo di Fisica Giovanni Poleni dell’Università di Padova, in occasione del Padova Jazz Festival 2023. Più in generale, il titolo dell’opera, Nulla è come sembra, evoca molteplici aspetti della fisica. Il periodo a cavallo fra ‘800 e ‘900, in particolare, è segnato dalla nascita della fisica moderna: con la teoria della relatività e la meccanica quantistica, si va oltre la fisica classica ed emergono nuove proprietà, tanto inaspettate quanto contro intuitive.

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