Musei statali italiani: una fotografia inedita tra boom di visite e nuove sfide

Il Libro Bianco dei Musei rivela oltre un miliardo di visite dal 1996 al 2023 e una forte concentrazione di presenze e incassi in pochi grandi poli. Il nuovo database open access punta a guidare politiche culturali basate sui dati e a valorizzare l’intero sistema museale.

Musei statali italiani: una fotografia inedita tra boom di visite e nuove sfide
Il Libro Bianco dei Musei Italiani
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24 Novembre 2025 - 16.04


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di Gemma Pecciarelli

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Sono più di un miliardo i visitatori che hanno percorso i corridoi dei Musei Statali Italiani tra il 1996 e il 2023, ma solo la metà ha pagato l’ingresso. Questo è il dato che emerge dalle analisi pubblicate nel Libro Bianco dei Musei, un recente lavoro di MondoMostre in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Roma Tre, che ripercorre in cifre la storia dei musei italiani.

I risultati mostrano un andamento generale positivo, con il numero di visitatori che cresce ogni anno in media del 5%, al netto di un breve blocco durante la pandemia. Gli incassi in 27 anni superano i 4 miliardi, di cui l’85% è concentrato in 25 musei, su un totale di più di 450. Tra questi in particolare tre grandi siti spiccano sugli altri: sono il Parco Archeologico del Colosseo, le Gallerie degli Uffizi e l’Area Archeologica di Pompei, che hanno registrato oltre la metà delle presenze e dei ricavi.

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Il volume è stato presentato al pubblico il 12 novembre 2025 nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, con numerosi interventi da parte di rappresentanti delle Istituzioni e dell’Università Roma Tre, che si sono affiancati a quelli delle due curatrici Laura Di Pietro e Flaminia Musella e del presidente di MondoMostre, Tomaso Radaelli.

A consentire la scrittura del libro, che analizza ingressi e incassi dei musei nell’arco di 27 anni, è stato un progetto complementare: il nuovo database dei Musei Statali Italiani, nel quale sono raccolti i dati provenienti dalle biglietterie dei circa 450 siti del Sistema Museale Nazionale e quelli riguardanti servizi aggiuntivi e royalty dei concessionari. Il database è consultabile in modalità open access tramite registrazione cliccando qui.

Inizialmente il database era uno strumento utilizzato all’interno dell’azienda; l’idea di renderlo pubblico si è sviluppata a seguito di riflessioni sul capitale che si stava creando, spiega Radaelli in una dichiarazione a Il Giornale dell’Arte: “Nel 2010 la nostra azienda si interessò per la prima volta alle gare per le concessioni museali e così realizzammo il primo database. Accumulando numeri forniti dalle istituzioni, piano piano ci siamo accorti che avevamo in mano un valore e abbiamo pensato di restituirlo mettendolo a disposizione […]”  

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L’intenzione era quella di creare uno strumento per la pianificazione delle attività culturali che costituisse un valido supporto per ricercatori e professionisti, come ricorda Radaelli: “Con il Libro Bianco e il Database dei Musei Statali abbiamo voluto trasformare trent’anni di dati in una base di conoscenza condivisa. Il nostro intento non è solo quello di fotografare il passato, ma di offrire strumenti concreti per comprendere e supportare il futuro della gestione museale italiana […]” 

Una piattaforma che conserva e rende accessibile un vasto repertorio di informazioni, combinata ad uno studio che le interpreta, segna una svolta per la conoscenza del sistema museale italiano, fornendo una risorsa dalla solida base scientifica anche per le decisioni politiche. Sul tema è intervenuto in un comunicato stampa dell’Università Roma Tre, Carlo Alberto Pratesi, docente presso il Dipartimento di Economia Aziendale“Il Libro Bianco dei Musei Statali Italiani rappresenta un passo decisivo verso una conoscenza fondata su dati e analisi, in grado di supportare le politiche culturali e le strategie di valorizzazione del patrimonio nazionale […]”

Questo progetto ha portato alla luce delle disomogeneità nell’attrattività dei musei italiani, sarebbe auspicabile adesso pianificare delle politiche basate su questi dati, in modo da far conoscere ai turisti tutto ciò che questo Paese ha da offrire.

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