Tre fratelli californiani, alle prese con la sistemazione della soffitta della madre scomparsa da qualche anno, hanno ritrovato in una scatola di vecchi giornali ingialliti un fumetto che la donna aveva acquistato a San Francisco quando aveva nove anni, in piena Grande Depressione. Ma nessun avrebbe mai pensato che il fumetti in questione è Superman #1, il primissimo comic book che ha introdotto l’Uomo d’Acciaio.
Pubblicato nel 1939, il personaggio appare però per la prima volta sul numero inaugurale di Action Comics del giugno 1938. Creato da Jerry Siegel e Joe Shuster, il kryptoniano Kal-El, cresciuto sulla Terra come Clark Kent, si era fin da subito dimostrato un eroe di grande successo, tanto da conquistare la sua serie autonoma che avrebbe poi fatto il successo della futura DC Comics, allora conosciuta ancora come Detective Inc.
Per anni la donna aveva parlato di “fumetti rari da qualche parte”, diventati col tempo una sorta di leggenda familiare. dopo la sua morte, avvenuta poco prima della pandemia, e dopo che la casa era rimasta chiusa a lungo, i figli hanno deciso all’inizio dell’anno di svuotarla, imbattendosi nel tesoro.
Ma è nell’asta tenuta da Heritage Auction che è venuto fuori il vero valore del comics. La copia ritrovata dai tre fratelli in ottime condizioni e valutata 9 su 10 dalla Certified Guaranty Company, è stata battuta per 9,12 milioni di dollari: una cifra che segna un nuovo record per un fumetto, superando il primato stabilito appena l’anno scorso da Action Comics #1 del 1938, venduto a 6 milioni e valutato 8.5 sulla scala di conservazione. Anche un’altra copia di Superman #1 aveva raggiunto un prezzo altissimo: 5,3 milioni, nel 2022.
“Che giorno straordinario. Sono emozionato per i nostri clienti”, ha commentato Lon Allen, vicepresidente di Heritage Auctions. “Superman #1 è una pietra miliare nella storia della cultura pop e questa copia non è solo in condizioni mai viste prima ma ha dietro di sé una storia da film”.
Il giorno prima dell’evento, i tre fratelli, che hanno preferito restare anonimi, confessavano all’Hollywood Reporter di non sapere se partecipare o meno di persona all’asta. “Continuo a cambiare idea”, raccontava il più giovane. “È una cosa che succede una volta della vita ma onestamente temo di avere un infarto”. Tra le altre cose, non avevano ancora spiegato ai loro figli la portata di quell’eredità, ma non potevano immaginare che quel fumetto dimenticato sarebbe stato il più costoso mai esistito finora.
