“Bellini e Sodoma – Passione di Cristo” in mostra a Castel Gandolfo

I due capolavori rinascimentali sono visitabili nel Polo Museale del Palazzo Papale in attesa della Pasqua

“Bellini e Sodoma – Passione di Cristo” in mostra a Castel Gandolfo
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7 Aprile 2025 - 10.34


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Il Compianto sul Cristo morto del maestro veneziano Giovanni Bellini e il Cristo morto sorretto da angeli del maestro vercellese Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma sono i due capolavori del Rinascimento esposti al Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo da sabato scorso.

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La mostra, promossa dai Musei Vaticani, si inserisce nel tempo liturgico della Quaresima e della Pasqua per una scelta non casuale; come ha spiegato la Direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta: “Si tratta di un confronto iconografico e spirituale che va oltre il tempo e lo stile”.

Secondo Fabrizio Biferali, Curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI dei Musei Vaticani, “entrambe le opere si prestano a una lettura stratificata: da un lato l’approccio narrativo e compassionevole di Bellini, dall’altro la tensione dinamica e la forza vibrante della tavola del Sodoma. Una doppia meditazione visiva sulla Passione, capace di coinvolgere studiosi, fedeli e appassionati”.

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Il Compianto sul Cristo morto di Bellini è la cimasa superstite dell’antica pala di San Francesco a Pesaro, dipinta intorno al 1475, che rappresenta Maria Maddalena mentre unge le ferite del Cristo, in un intreccio di mani che costituisce il punto focale della raffigurazione. Trafugata dai francesi dopo il Trattato di Tolentino nel 1797, venne restituita all’Italia grazie ad Antonio Canova, che fece da mediatore, ed è conservata nella Pinacoteca Vaticana dal 1820.

Il dipinto è stato recentemente restaurato nei laboratori vaticani, che ne hanno restituito la raffinatezza dei colori e l’equilibrio della composizione, basata su chiaroscuri, trasparenze e pigmenti preziosi come il lapislazzuli. L’opera di Bellini influenzò tra gli altri Antonello da Messina e Carlo Crivelli, divenendo un modello che si impose fino al Cinquecento attraverso artisti tra i quali spicca il principale allievo di Bellini, Tiziano.

L’altro capolavoro che dialoga con quello di Bellini è il Cristo morto sorretto da angeli del Sodoma, che rappresenta una meditazione dolente sul corpo di Cristo, sorretto con devozione da quattro angeli. Anche questa opera, di proprietà della Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto di Roma e mai esposta prima di oggi, è stata in passato restaurata nei laboratori dei Musei Vaticani.

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Biferali spiega che il quadro “è stato dipinto nella prima maturità del pittore, intorno al 1505, dopo il soggiorno nella Milano di Ludovico il Moro alla fine del ‘400 e il successivo trasferimento nel 1501 a Siena, città in cui sarebbe vissuto pressoché stabilmente fino alla morte” e aggiunge che l’opera “è da mettere in relazione iconografica con l’affresco del monastero di Sant’Anna in Camprena a Pienza, dipinto nel 1503-1504”.

L’ingresso alla mostra è compreso nel biglietto ordinario del Palazzo Papale di Castel Gandolfo e il suo allestimento è accompagnato da pannelli didattici bilingui.

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