Munch e il viaggio nel “grido interiore” arrivano a Roma

La mostra del grande artista prevede 100 opere che saranno esposte a Palazzo Bonaparte a partire dall' 11 febbraio.

Munch e il viaggio nel “grido interiore” arrivano a Roma
immagine di Rai.it
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10 Gennaio 2025 - 00.26


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La mostra del grande artista Edvard Munch dopo aver fatto tappa a Milano a Palazzo Reale, dove gli è stata attribuito il titolo di mostra più visitata in Italia nel 2024, dall’11 febbraio troverà casa nella Capitale a Palazzo Bonaparte, con il nome di “Munch. Il grido interiore”, e prevederà l’esposizione di 100 opere provenienti dal Munch Museum di Oslo, per poi terminare il 2 giugno.

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Il celebre pittore conosciuto per la gamma di emozioni umane che ha catturato nelle sue opere nel corso della sua vita, è considerato da molti non solo un precursore dell’espressionismo, ma anche uno dei più grandi simbolisti del tempo. La sua vita è stata fin dal principio segnata dalla sofferenza, fu infatti tremendamente colpito dalla perdita della madre e della sorella quando era ancora solo un bambino, e questo dolore lo riverserà più volte nei suoi quadri, dove la sua inquietudine è tangibile. L’esposizione, curata da una delle più grandi studiose di Munch Patricia G. Berman, permetterà ai visitatori di esplorare le emozioni umane in tutte le loro sfaccettature attraverso le opere d’arte del pittore, di lasciarsi immergere nell’intensità dei sentimenti che l’essere umano percepisce nel corso della vita: la malinconia, la disperazione, la gioia e la paura.

Uno dei protagonisti più importanti della mostra sarà una delle versioni de L’Urlo, famosissimo simbolo dell’angoscia esistenziale umana nonché opera più famosa dell’artista, , che grazie al cielo infuocato e al viso scavato del soggetto ritratto con parvenze serpentiformi, susciterà negli spettatori la disperazione, il dramma, l’inquietudine che vuole comunicare. Oltre a questa, altre opere degne di nota verranno esposte e tra queste ci saranno Despire, Malinconia, Notte Stellata, Le Ragazze sul Ponte, Danza sulla Spiaggia e La morte di Marat, opera ispirato al dipinto rappresentante la morte del rivoluzionario francese, dell’artista Jacques-Luis David, molto ammirato da Munch.

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Non sarà una mostra bella solo visivamente, ma sarà anche carica emotivamente. D’altra parte, lo stesso artista, diceva: “le mie opere sono i miei ricordi”. Sarà dunque anche l’ aspetto autobiografico a rendere ancor più taglienti e potenti le emozioni di cui si fa portavoce.

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