“Musicante” 40 anni dopo: il canto di Pino Daniele

Dieci anni senza l’autore, ma la sua musica non smette di parlare. Inediti, ristampe e nuovi progetti, con il 2025 ad essere l’anno dedicato al “musicante” che ha cambiato il volto della musica italiana.

“Musicante” 40 anni dopo: il canto di Pino Daniele
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14 Dicembre 2024 - 16.27


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In un mondo che sembra aver perso il filo del vero significato della musica Pino Daniele brilla come una stella luminosa. Dieci anni fa, il 4 gennaio, il “musicante” napoletano ci lasciava, strappando ad alcuni di noi un pezzo di anima e lasciando un vuoto che nessun accordo, per quanto virtuoso, potrà mai colmare. Il 2023, è segnato dal decennale della sua scomparsa e dal 70° anniversario della sua nascita, consegnandoci in omaggio il carico di quella magia che solo lui sapeva evocare: la ristampa speciale del leggendario “Musicante”, un album di musica, respiro, carne e cuore.

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“Non è una semplice ristampa,” sottolinea Alessandro Daniele, figlio del cantautore e custode della sua memoria attraverso la Fondazione Pino Daniele. Ed è vero. Il progetto non è un ordinario rifacimento di un successo del passato, ma racchiude un viaggio nel laboratorio di un genio, un invito a sbirciare dietro le quinte della creazione artistica dove ogni traccia, rimasterizzata con cura da Pino “Pinaxa” Pischetola, porta con sé il soffio vitale dell’ ”Artista” che ha saputo fondere il Mediterraneo con il blues, il dialetto napoletano con l’inglese ed infine la bella Napoli con il mondo.

Dalle recording session inedite, grezze e potenti, quasi il bozzolo di farfalle musicali che poi avrebbero spiccato il volo ed è garantito che l’ascolto di queste tracce è un’esperienza che riporta alla gestualità intima del Pino musicista: gli assoli che scavano nell’anima, i ritmi che si intrecciano come una danza tribale, i bassi che pulsano come un cuore innamorato. È un Pino che non solo suona, ma racconta, e che attraverso il canto, dipinge un opera immortale.

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Il “Musicante 40th Anniversary Album” è uno dei tasselli di un mosaico più grande. La Fondazione ha spalancato i cassetti del passato, regalando al mondo “Again”, un brano inedito che ha già conquistato il pubblico, a dimostrazione che di Pino c’è ancora fame ingorda. Un appetito di bellezza, di qualità, di quella musica che non si limita a riempire le orecchie, toccando il profondo delle emozioni.

Il 2025 un anno di nostalgia e di celebrazione con una rinascita attraverso un documentario, diretto da Francesco Lettieri, lente attraverso cui osservare i lati inediti del cantautore, con una luce diversa sull’uomo dietro la leggenda. La mostra a Palazzo Reale a Napoli, apre un libro fotografico, quello di Roberto Panucci, tra cui spettacoli teatrali che riportano in scena l’essenza di Pino.

Alessandro Daniele parla di valori ed eredità che non si consuma nel tempo – come potrebbe essere altrimenti? Pino non era solo un artista, ma un narratore, un cronista della sua Napoli e del mondo, capace di trasformare la quotidianità in poesia, perché non c’era nulla di finto in lui: Pino raccontava sé stesso e la sua città con una verità disarmante.

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Napoli, con il suo caos, il suo splendore e le sue contraddizioni, vive ancora nelle sue note. “Musicante” in un album manifesto, un diario, una lettera d’amore che attraversa il tempo in un’epoca in cui tutto sembra effimero, per sempre.

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