Oppenheimer domina alla notte degli Oscar, bene anche Povere Creature

La notte più importante per Hollywood si è conclusa con la molteplice premiazione di Oppenheimer e Povere Creature. Con la vittoria de la Zona di Interesse e 20 giorni a Mariupol salgono sul palco temi legati alle guerre in Palestina e Ucraina.

Oppenheimer domina alla notte degli Oscar, bene anche Povere Creature
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11 Marzo 2024 - 16.53


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Nella scintillante notte degli Oscar 2024, Hollywood ha incoronato i suoi campioni in una cerimonia che ha visto il trionfo di Oppenheimer di Christopher Nolan: un’opera che ha saputo coniugare eccellenza cinematografica e ponderazione storica.

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La pellicola, un maxi-biopic dedicato alla figura di Robert J. Oppenheimer, padre della bomba atomica, ha dominato la serata aggiudicandosi sette statuette.

Forte di 13 nomination, il film si è imposto in varie categorie: miglior film, miglior regista per Nolan, miglior attore protagonista a un magnifico Cillian Murphy e miglior attore non protagonista al carismatico Robert Downey Jr . Completano il trionfo i riconoscimenti per miglior montaggio, fotografia e colonna sonora originale, sottolineando la maestria tecnica e artistica della produzione Universal.

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L’Italia ha purtroppo dovuto accettare il verdetto dell’Academy, che ha preferito “La zona di interesse” al film di Matteo GarroneIo Capitano“, relegando la toccante odissea dell’emigrazione al ruolo di nobilissima sconfitta. Jonathan Glazer, con il suo intenso e terribile racconto dell’Olocausto, “La zona di interesse”, ha sorpreso vincendo non solo nell’ambita categoria, ma anche per il miglior sonoro.

La sorpresa della serata è stata la vittoria di “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos, che ha portato a casa quattro premi, tra cui quello per la migliore attrice a Emma Stone, che con questo secondo Oscar, si conferma tra le interpreti più carismatiche della sua generazione.

Nonostante la competizione, la serata ha avuto dei toni più riflessivi, toccando temi di attualità e politica. La protesta per il conflitto tra Israele e Hamas è stata evidente tanto fuori dal Dolby Theatre quanto all’interno, dove stelle del calibro di Eilish, Yousef, Ruffalo e Du Vernay si sono espressi indossando la spilletta rossa della campagna Artists4 Ceasefire.

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Mentre Glazer, dopo aver ricevuto il premio per il suo film sull’Olocausto, ha espresso un pensiero per “tutte le vittime della deumanizzazione“, Mstyslav Chernov, vincitore per il miglior documentario con “20 Giorni a Mariupol“, ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, sottolineando come il cinema possa essere un veicolo per la consapevolezza e la memoria.

Il maestro Miyazaki torna a prendere una statuetta con Il ragazzo e l’airone per la categoria Film d’animazione battendo la concorrenza di film come Elemental e Spider-Man: Across the Spider-Verse.
Barbie che arrivava a questa competizione con le polemiche per l’assenza della nomination di Margot Robbie, riesce a vincere il premio per la canzone originale con What Was I Made For? di Billie Eilish.

Per le categorie di attore e attrice non protagonista hanno regalato i momenti più toccanti della serata. La vittoria di Da’vine Joy Randolph e quella di Robert Downey Jr. hanno toccato le corde del pubblico, con discorsi emotivamente potenti che hanno ricordato come dietro ogni grande interpretazione ci sia un percorso umano e professionale di grande rilevanza, fatto non solo di gioie ma anche di dolore e non sempre belle esperienze.

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