Niente pomodoro e mozzarella, questo è certo, eppure in un affresco pompeiano sembra uscire fuori quella che alla vista sembra una “pizza”, anche se con tante virgolette. Mancano gli ingredienti principali ma l’aspetto non lascia alcun dubbio. Si intravede, infatti, in mezzo a frutta secca e una coppa di vino, poggiata su un vassoio d’argento, la moderna pietanza tonda e piatta con il suo cornicione, probabilmente condita con spezie e una specie di pesto.
La scoperta, dunque, ha portato gli studiosi a credere che anche nelle antiche case pompeiane si mangiasse qualcosa di simile a quella che, nel 2017, è stata elevata a patrimonio dell’umanità, in quanto “arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano”.
Si tratta di un’immagine che rientra nel genere noto come xenia, nel quale rientrano le illustrazioni dei “doni ospitali” che si era soliti offrire agli ospiti, secondo una tradizione greca.
Pompei stupisce ancora, a dimostrazione di quanto sia importante continuare a investire su questo sito, con costanti cure e nuove iniziative.
Il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano – anche in merito a quest’ultimo ritrovamento – ha dichiarato: “La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”.