Nuova mostra ad Anghiari in onore di Nomi e Magi

Disponibile fino a metà settembre il lavoro di Mazzi e Giabbanelli.

Nuova mostra ad Anghiari in onore di Nomi e Magi
Fonte: www.arezzonotizie,it
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

27 Maggio 2023 - 17.28


ATF AMP

Da oggi 27 maggio, fino al 17 settembre, al Museo della Battaglia di Anghiari (Arezzo), sarà possibile ammirare la mostra realizzata da “Terre degli Uffizi”, che racconta la vita e i capolavori di Federigo Nomi e Girolamo Magi, due tra i personaggi più noti della città aretina.

Top Right AMP

Nel viaggio letterario che ci riporta a cavallo tra ‘500 e ‘600, tramite le loro opere si potrà “respirare” l’aria delle corti dei Medici e di Venezia, dove i due hanno vissuto e lavorato.

Il titolo dell’esposizione, curata da Gabriele Mazzi e impreziosita dagli studi di Pietro Giabbanelli su Girolamo Magi è “Intellettuali in battaglia, fama e oblio di due letterati dalla Battaglia di Anghiari all’assedio di Famagosta”.

Dynamic 1 AMP

Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt spiega: “È una mostra sofisticata e entusiasmante anche perché nasce da nuovi, importanti studi, ora messi alla portata del pubblico con testi e dipinti”.
Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione CrFirenze, invece sottolinea: “La mostra fa approfondire vicende storiche dei nostri territori e la conoscenza di Nomi e Magi”.

Per quanto riguarda, invece, Girolamo Magi si racconta delle commissioni di Cosimo I De’ Medici (che lo portarono poi alla Serenissima) e della grande e decisiva influenza che esercitò Pietro Aretino su di lui; grazie a tutto ciò però, il poeta di Anghiari riuscì a pubblicare “Le guerre di Fiandra”. Oltre a questo Magi pubblicò anche “Della Fortificazione delle Città”, composto insieme a Giacomo Fusto, detto anche ‘Castriotto’. Di vitale importanza per la pubblicazione dell’opera fu lo studio del trattato di architettura militare di Albrecht Dürer.

A causa di una Toscana decisamente tormentata dalla divisione tra aristotelisti e galileisti, Federigo Nomi fu costretto all’esilio a Monterchi, dopo essere stato Rettore dell’Università della Sapienza di Pisa. Qui scrisse la “Buda liberata” e “Al Catorcio d’Anghiari”, che venne messo in stampa solo a metà del XIX secolo.

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version