Eros, Delfini, Teste di Toro: a Paestum scoperte in grado di cambiare la nostra conoscenza della città antica

Il santuario di Paestum sta rivelando grandi sorprese con i lavori di scavo in corso, che stanno riportando alla luce centinaia di statue ed altari. Diversi ex voto con immagini di un Eros a cavallo del delfino che si potrebbe ricondurre a Poseidone

Eros, Delfini, Teste di Toro: a Paestum scoperte in grado di cambiare la nostra conoscenza della città antica
Elemento architettonico con gocciolatoio a protome leonina - Parco Archeologico Di Paestum
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redazione Modifica articolo

16 Aprile 2023 - 17.58


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Un nuovo importante capitolo della storia di Paestum sta emergendo grazie a una serie di recenti scoperte effettuate nell’area del tempietto, il santuario scoperto nel 2019 e situato lungo le mura della città antica. Gli scavi, avviati nel 2020 e successivamente interrotti a causa della pandemia, sono ripresi da qualche mese e stanno portando alla luce oggetti straordinari, come le sette teste di toro intorno all’altare e le centinaia di ex voto tra cui spiccano le immagini di un eros a cavallo del delfino.

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La scoperta di questi oggetti ha reso il contesto del santuario ancora più interessante, “accendendo una luce molto interessante sulla vita religiosa antica,” ha affermato il dg musei Massimo Osanna. L’analisi delle decorazioni fittili ha permesso di datarne la fondazione al primo quarto del V secolo a.C., dimostrando l’autonomia artistica e culturale della comunità di Paestum rispetto alla madrepatria greca.

La direttrice dei siti archeologici di Paestum, Mirella D’Angelo, ha definito il tempio di Nettuno “il più piccolo tempio periptero dorico che conosciamo prima dell’età ellenistica, il primo edificio che a Paestum esprime pienamente il canone dorico”. La distesa di oggetti ritrovati nello spazio che separa il fronte dell’edificio dall’altare, tra cui statuette in terracotta con i volti degli offerenti o quelli delle divinità, templi e altari in miniatura, sono tutti piccoli capolavori di artigianato.

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Gli esperti stanno lavorando per documentare ogni periodo di vita del tempio, cercando di capire anche la dinamica che ha portato una parte delle mura a collassare sul retro dell’edificio. La posizione particolarissima del santuario, lontano dal centro e dagli altri templi ma vicinissimo al mare, ha suscitato l’interesse degli archeologi. La presenza di statue, altari e rituali lascia ipotizzare l’intitolazione del tempio a Poseidon, il dio che ha dato il nome alla città.

Il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha elogiato i ritrovamenti come “straordinari”, sottolineando il valore di Paestum come sito archeologico di immensa ricchezza. “Ogni scavo che riporta alla luce le testimonianze storiche del passato dimostra l’immensa ricchezza del patrimonio archeologico della nostra nazione di cui c’è ancora molto da scoprire”, ha affermato il Ministro.

In attesa delle continue scoperte che gli scavi ci riserveranno, il tempio di Paestum continua a rivelarci nuove e importanti informazioni sulla vita religiosa della città antica, dimostrando ancora una volta la meravigliosa bellezza della cultura greca.

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