Da Parigi a Ravenna: il rientro del prezioso manoscritto di Botticelli

La mostra "Botticelli.Artiste ed designer” ha beneficiato del contributo della Biblioteca Classense per il prestito di un prezioso codice contenente un'illustrazione di Botticelli sul Trionfo d'Amore di Petrarca

Da Parigi a Ravenna: il rientro del prezioso manoscritto di Botticelli
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30 Gennaio 2022 - 17.44


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Torna a Ravenna, alla Biblioteca Classense, il prezioso manoscritto dato in prestito al museo Jacquemart-André di Parigi per la mostra “Botticelli.Artiste ed designer”. Inaugurata nel settembre dello scorso anno e terminata solo pochi giorni fa, la mostra è stata una vera e propria celebrazione al genio creativo di Sandro Botticelli e un grande omaggio al suo lavoro in bottega: sono state esposte infatti una quarantina delle sue opere, le quali sono state accompagnate anche da alcuni dipinti di artisti fiorentini a lui contemporanei.
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Tra le opere dell’artista italiano, rientrava per l’appunto anche il manoscritto classense n.143 da poco rientrato. In pergamena e di fattura molto raffinata, il codice, che appartiene alla seconda metà del XV secolo, rappresenta uno strumento fondamentale per studiare la figura di Botticelli nelle vesti di illustratore: esso infatti contiene il Canzoniere e I Trionfi di Francesco Petrarca e ha al suo interno una pregiata illustrazione a piena pagina del Trionfo d’Amore – la critica si è a lungo dibattuta sull’autore dell’illustrazione; tuttavia, grazie al lavoro di Jonathan K.Nelson, professore di storia dell’arte alla Syracuse University Florence, è stato definitivamente attribuito a Sandro Botticelli.

L’esposizione parigina, con oltre i 250.000 visitatori, ha beneficiato non solo del prestito della Biblioteca Classense di Ravenna, ma anche da altre prestigiose istituzioni come il Louvre, la National Gallery di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, i Musei e Biblioteche Vaticane, gli Uffizi, la Galleria Sabauda di Torino, la Galleria dell’Accademia e il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, la Gemäldegalerie di Berlino, l’Alte Pinakothek di Monaco.

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