Dopo 35 anni riapre il Museo Archeologico di Noto

Il sindaco Bonfanti parla del museo come di un luogo che è espressione delle radici della città siciliana. Con reperti dalla preistoria al medioevo

Dopo 35 anni riapre il Museo Archeologico di Noto
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27 Settembre 2021 - 14.44


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Il Museo Civico Archeologico di Noto riconquista il suo spazio e si organizza nei locali del Complesso Monumentale del Santissimo Salvatore, conosciuto come vecchio monastero delle Benedettine in corso Vittorio Emanuele. Il museo è costruito su due piani e senza barriere architettoniche e conta dieci sale espositive in cui figurano centinaia di reperti risalenti all’età preistorica fino a quella medievale. Il 25 settembre scorso si è tenuta l’inaugurazione alla presenza di Salvatore Martinez, il Soprintendente di Siracusa e di Carlo Staffile, direttore del Parco Archeologico di Siracusa. Da oggi, lunedì 27 settembre, il museo è aperto al pubblico: “Dopo tanta fatica e il coinvolgimento di tante persone e tanti Enti – spiega il sindaco Corrado Bonfanti all’Ansa – riapriamo un Museo che è espressione ritrovata delle nostre radici. Un Museo che aveva cominciato le sue attività nel 1965, per poi chiudere i battenti definitivamente nel 1986”.

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Noto si riappropria delle sue origini dopo 35 anni grazie ai manufatti e agli oggetti provenienti dalle decine di campagne di scavi che si sono organizzate tra Monte Finocchitto e la Necropoli di Castelluccio; con l’epigrafe del Gymnasium riesumata dalla Noto antica e i resti del santuario di Demetra e Kore dell’antica Eloro, la colonia greca sul mare. Per i visitatori si tratta di un percorso tra le origini di Noto, valorizzato dalle ricostruzioni al computer e pure da un cratere noleggiato presso il museo Archeologico di Siracusa.

Il sindaco Bonfanti ha presentato il direttore del museo: l’archeologo ed egittologo originario di Noto, Paolo Marini. Marini è stato curatore e coordinatore delle mostre viaggianti del Museo Egizio di Torino con cui comincerà a breve una collaborazione. Prima del taglio del nastro inaugurale e la visita alle prime sale, il sindaco ha anche ringraziato un’altra archeologa netina, Laura Falesi che ha curato l’allestimento del museo che vede la ripresa delle attività dopo 35 anni.

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