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Il David di Michelangelo: la sola immagine rende 50mila euro

La direttrice dell'Accademia di Firenze Cecilie Hollberg: mi candido a restare e non presto i "Prigioni" del Buonarroti che mi hanno chiesto

Il David di Michelangelo: la sola immagine rende 50mila euro
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redazione Modifica articolo

14 Gennaio 2019 - 14.01


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Il David di Michelangelo ha reso circa 50mila euro contro l’uso fraudolento della sua immagine alla Galleria dell’Accademia di Firenze: 50mila euro in un poco più di un anno, da quando un’ordinanza del Tribunale di Firenze nel 2017 ha vietato il suo uso e abuso a scopi commerciali. “Non sono multe, meglio chiamarle sanzioni, e sono solo l’inizio, chi usa l’immagine deve pagare”, esclama in conferenza stampa la direttrice Cecilie Hollberg.
Alla guida del museo dove alloggia la scultura più fotografata della modernità, nominata dall’allora ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, la direttrice sa che a fine 2019 finiscono i quattro anni del suo mandato rinnovabile e, ai giornalisti, dice di voler restare perché è fiera di quanto ha fatto ma molto resta da fare. Tra i numeri che elegge a credito (“ma deciderà il ministero) indica l’incremento dei visitatori: dal 2015 al 2018 l’Accademia sono aumentati del 22%, più 304mila, passando da un milione e 400 mila del 2015 a oltre un milione e 700mila ingressi nel 2018.
Cecilie Hollberg dunque si candida a restare altri quattro anni. Come mai adesso, vi chiederete? Il ministro attuale, Alberto Bonisoli, ha detto che l’orientamento è confermare i vari direttori nominati nell’estate 2014 (entrati in carica nel 2015) da Francechini quando ha creato i 20 musei autonomi, il mandato è quadriennale e prevede come ipotesi un mandato bis ma che comunque lui e il ministero valuteranno l’operato di ogni direttore quindi la replica del mandato non è automatica.
Cecilie Hollberg ha rivendicato la “vittoria epocale” del tribunale sull’immagine del David, “un’apripista” anche per altre istituzioni, e ha rivendicato che gli utenti di TripAdvisor abbiano scelto l’Accademia come “attrazione più popolare” nella Top 10 italiana superando “la Galleria degli Uffizi” (diretta anch’essa da un tedesco, Eike Schmidt). Tra carenza ancora di personale, lavori fatti e problemi strutturali al museo, la direttrice annuncia un progetto antisismico per il museo e un ampliamento dell’atrio per il flusso continuo di turisti perché “l’ingresso va risanato”. E ha rivelato che da quando è al museo ben tre volte le hanno chiesto in prestito i “Prigioni” di Michelangelo e tre volte ha detto no perché “inamovibili”. Anche se in Italia spesso le opere “inamovibili” prendono lo stesso l’aereo per qualche mostra.
Ste. Mi.

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