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Pistoletto: difendo le differenze, sbaglia chi crea paura del prossimo

Parla l’artista che partecipa al “Cortile di Francesco” ad Assisi sulle “differenze”: “Vengono usate per fini politici come contrasto ma la società ne ha bisogno”

Pistoletto: difendo le differenze, sbaglia chi crea paura del prossimo
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21 Agosto 2018 - 09.14


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“Le differenze vengono usate per fini politici ed economici, vengono accentuate come contrasto, mentre la società ha bisogno di riconoscere le differenze non per metterle in contrasto drammatico ma per far nascere qualcosa di nuovo, positivo e di buono”. La riflessione viene da Michelangelo Pistoletto, artista che con le sue “Veneri” in mezzo agli stracci, con le sue opere specchianti che ha avuto anche il coraggio di infrangere, appartiene alla cerchia non troppo affollata degli artisti visivi del nostro tempo entrati nelle conoscenze diffuse ben al di là degli addetti ai lavori. Pittore, scultore, autore di installazioni, di opere di Land Art e gesti simbolici, nato a Biella nel 1933, è emerso negli anni ’60 con l’Arte Povera senza poi ancorarsi solo a quel movimento pur così fecondo e creativo. Il 21 e 22 settembre Pistoletto partecipa ad Assisi al “Cortile di Francesco”, appuntamento organizzato per il quarto anno dal Sacro Convento dei frati francescani a cui prenderanno parte tra altri gli economisti Carlo Cottarelli e Jean-Paul Fitoussi, il cardinale Gianfranco Ravasi, il fotografo Oliviero Toscani. Il tema sul tavolo di quest’anno sono le “differenze”.
Leone d’oro della Biennale di Venezia nel 2003, Pistoletto si inserisce perfettamente nel parterre degli ospiti: da un lato ad Assisi ha una versione del suo “Terzo Paradiso”, una rielaborazione del simbolo dell’infinito qui modellata nel 2010 come opera di Land Art impiegando 160 ulivi nel bosco restaurato di Francesco d’Assisi, in collaborazione con il Fai – Fondo Ambientale Italiano; dall’altro lato, e ancora più significativo, l’artista medita da sempre sulla vita collettiva, sulla socialità, e a Biella ha creato la Fondazione Cittadellarte, un progetto artistico e soprattutto sociale di lunga durata che, tra i tanti temi cari a Pistoletto, elabora un pensiero per uno sviluppo sostenibile invece di attardarsi in una corsa cieca verso il disastro planetario.

Maestro, partecipa a un incontro dove si parla di differenze: un momento difficile, per un tema simile? Molti non accettano persone con idee, o colore della pelle, diverse dalla propria.

Le differenze vengono anche usate per fini politici ed economici, quindi vengono accentuate come contrasto, conosciamo bene questo fenomeno. Io lavoro sul concetto delle differenze dagli anni ‘60 proprio come elementi indispensabili per creare l’incontro. Un incontro avviene sempre tra differenze e da lì può nascere qualcosa di nuovo, molto bello, in grado di creare nuove prospettive. Anche la società ha bisogno di riconoscere le differenze ma non per metterle in contrasto drammatico quanto
per far nascere qualcosa di positivo e buono.

Vale anche quando si parla di culture diverse?

Certamente. Nel 2002 creai “Love Difference”, un movimento per una politica intermediterranea, facendo un grande tavolo specchiante intorno al quale ci sono le sedie provenienti da tutti i paesi che circondano il Mediterraneo. Si chiama “amare le differenze” e il tavolo è stato presentato in tanti luoghi. Alla Farnesina si sono seduti intorno a questo tavolo rappresentanti dei paesi mediterranei. In questo momento è a Palermo a Manifesta. Lo ha voluto il Comune perché Palermo quest’anno è capitale della cultura e lo ha assunto a simbolo dell’interazione mediterranea. D’altronde Palermo è nel cuore del mediterraneo. Il tavolo è stato anche al Parlamento europeo: è un simbolo che porto come stimolo all’incontro.

Nell’Italia di oggi il clima sembra poco favorevole.

La cultura popolare viene strumentalizzata sul concetto delle differenze. Si sta creando la paura del prossimo, si formano circoli chiusi con una posizione di rifiuto. Quindi si producono ideologie partitiche che servono ad accattivare le persone facendo balenare l’idea che quel determinato partito è lì per proteggere. L’idea è la protezione come risposta alla paura delle differenze.

C’è da preoccuparsi?

Non è affatto bello che gli esseri umani diventino quasi prede di altri esseri umani. C’è una situazione predatoria che domina come un leone, un lupo, ha bisogno di nutrirsi di altri animali.

Sì ma per un lupo o un leone cibarsi di altri animali è naturale.

Noi invece abbiamo sviluppato una cultura predatoria trasformando gli esseri umani in esseri da predare, da strumentalizzare in qualche maniera, e si tartassano altre persone solo perché di diversa cultura e colore dalla propria, come fossero prede.

L’arte può intervenire?

Può essere di vario genere, non esiste una formula. Ci sono artisti molto individualisti e autonomi e altri interessati a un rapporto allargato con la società. Io sono tra questi. Nel ‘94 feci un manifesto nel quale dicevo che per l’artista è venuto il momento di mettere in comunicazione tutti i vari settori della vita sociale, dall’economia alla politica, dalla religione alla scienza, dall’educazione al comportamento. Tutti questi elementi compongono la società e sono differenze che vanno unite, vanno connesse. L’idea delle differenze è fondamentale come facciamo alla fondazione Cittadellarte.

Ha un significato particolare che si parli di differenze ad Assisi, il luogo di San Francesco?

Penso che Francesco abbia lavorato sul concetto di differenze non solo tra le persone tra esseri umani ma anche tra esseri umani e il resto della natura, anche con il mondo animale e vegetale. A noi oggi serve reintegrarsi nella natura: viviamo una situazione in cui riscontriamo la differenza fondamentale tra mondo naturale e artificiale, quindi da una parte siamo esseri animali e dall’altra esseri tecnologici. Ma con la tecnologia stiamo arrecando danni irreparabili alla natura: sono differenze fondamentali che devono trovare una soluzione e quindi la connessione tra natura e artificio è la nuova avventura, quello che chiamo il Terzo Paradiso

Il sito di Cittadellarte

Il sito del Cortile di Francesco

Il sito di Love Difference

Palermo, “Manifesta” aperta alle genti contro il razzismo

 

 

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