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I sindacati: alla Galleria Borghese "sicurezza a rischio"

Per le organizzazioni la direttrice Coliva è "autoritaria" e dicono: grave sia "rinviata a giudizio" per assenteismo. La storica dell'arte: "A processo per una macchinazione e falsità"

I sindacati: alla Galleria Borghese "sicurezza a rischio"
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19 Febbraio 2018 - 19.02


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Scontro aperto, e durissimo, tra i sindacati del ministero dei beni culturali e la direttrice della Galleria Borghese a Roma Anna Coliva. I lavoratori del museo martedì 20 febbraio si mobilitano “per protestare contro una gestione che sta mortificando uno dei più prestigiosi musei italiani”. La protesta consiste in un’assemblea dalle 13 alle 14 e in un presidio dalle 14 alle 17. Il conflitto è indice di un clima evidentemente difficile nel museo che ha capolavori di Caravaggio e del Bernini.

Scrive la Uil in una nota: “Tutte le organizzazioni sindacali del ministero si sono unite ai lavoratori per inviare un messaggio ben preciso al Ministro: la Galleria Borghese è un sito a rischio perché non vengono rispettate le misure di sicurezza. Questo, secondo i sindacati, è avvenuto a causa di scelte gestionali discutibili, con prolungamenti di orario per eventi che ben poco hanno a che vedere con l’offerta culturale senza i numeri minimi per la sorveglianza previsti dai protocolli di sicurezza e l’utilizzo indiscriminato di personale volontario in sostituzione di quello di ruolo. Uno stile di direzione autoritario e unilaterale ha portato alla interruzione delle relazioni sindacali, ad un clima di grande tensione all’interno e a scelte punitive nei confronti dei lavoratori”. Il ministero, aggiungono, sa tutto, ma “non ha mosso un dito per affrontare e risolvere una situazione divenuta ormai insopportabile”.
I sindacati rincarano ricordando la notizia del rinvio a giudizio di Anna Coliva per assenteismo rivelato il 9 febbraio scorso fa da Repubblica. “Un fatto grave che, se accertato nelle sedi giudiziali, getterebbe un’ombra ulteriore su questa gestione, considerato che i fatti contestati sono precedenti alla nomina a Dirigente”.

I sindacati si riferiscono al fatto che Anna Coliva è l’unica figura rimasta alla guida del museo nella tornata di nomine del concorso ministeriale del 2015 per 20 direttori di altrettanti musei che da quel momento hanno goduto di un’autonomia prima inesistente. Quanto al rinvio a giudizio, nel processo che si terrà il 28 febbraio, la storica dell’arte è accusata di non aver registrato con il badge che assente dal museo per 13 giorni e un totale di 40 ore e 59 minuti. La direttrice ha ribattuto che invece era in permesso, o era a convegni o incontri per il museo, o anche in ferie, di aver lavorato spesso anche durante le vacanze, che le accuse non solo sono del tutto infondate ma, ha dichiarato a Repubblica, sarebbero in realtà frutto di una “macchinazione” scaturita perché lei ha vinto il posto da direttore e molti altri volevano quell’incarico.

 

 

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