Le cose che devono essere viste: la fotografia diventa etica

Fino al 29 ottobre Lodi diventa il centro della Fotografia Etica per raccontare il mondo e le fatiche dei più fragili, degli invisibili. Trentaquattro mostre e incontri con i più grandi fotoreporter

Le cose che devono essere viste: la fotografia diventa etica
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redazione Modifica articolo

7 Ottobre 2017 - 13.07


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Nel 2010 decisero di assemblare progetti fotografici che avevano come committenti delle associazioni non governative, e quindi avessero alle spalle una motivazione “sociale”, più profonda di quella semplicemente documentaria o informativa. Oggi, otto anni dopo, torna a Lodi fino al 29 ottobre il Festival della Fotografia Etica.”Un appuntamento non solo per fotografi e appassionati di fotografia ma per tutti quelli che vogliono conoscere il mondo”, spèiega Alberto Prina, organizzatore assieme a Aldo Mendichi di questo evento fatto di immagini che pèarlano, raccontano il pianeta, le sue guerre, la sua fame, la sua fatica. In programma 34 mostre di fotografi internazionali tra cui Mads Nissen, Oscar Castillo, Fabio Bucciarelli, Mark Peterson, Fausto Podavini, Gianluca Cecere, Thomas Cristofoletti, 20 fotoreporter da tutto il mondo che interverranno e oltre 50 incontri che faranno diventare Lodi uno dei poli della fotografia.

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Tra l’altro sarà presente il collettivo Noor che unisce un ristretto gruppo di visual storytellers, fotogiornalisti, film-makers, scrittori, artisti altamente qualificati, che utilizzano immagini, video, parole e suoni per testimoniare quando avviene nel mondo. Sin dalla sua creazione nel 2007 come agenzia fotografica e fondazione, lo staff internazionaledi Noor ha documentato disordini civili e politici, questioni ambientali, guerra, carestie e disastri naturali in tutto il mondo. Si tratta di un profondo impegno da parte dell’agenzia nel testimoniare, attraverso il potere della fotografia, la lotta per i diritti umani e per la giustizia sociale. Noor – che significa luce nella lingua araba- cerca di contribuire ad una sempre crescente conoscenza del mondo producendo reportage visivi indipendenti che stimolano il cambiamento sociale positivo ed hanno un impatto sulle opinioni del pubblico circa le grandi questioni che riguardano il pianeta. Perché quelli di Noor “pensano che ci siano cose che debbano semplicemente essere viste”, ed uniscono le loro prospettive individuali per far sì che questo avvenga.

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