Roma fa la stupida e non salva il villino liberty al Coppedè | Culture
Top

Roma fa la stupida e non salva il villino liberty al Coppedè

Italia Nostra contro la demolizione di una palazzina di fine anni '20 presso l'eclettico quartiere Coppedè a Roma. Appello al Comune e al Ministero per i beni culturali, ma i lavori per l'abbattimento sono iniziati.

Roma fa la stupida e non salva il villino liberty al Coppedè
Preroll

redazione Modifica articolo

16 Ottobre 2017 - 14.43


ATF

Ste. Mi.

 

Salvate quel villino liberty. Ai confini del quartiere Coppedè, una Roma inconsueta d’inizio ‘900 con edifici eclettici o in puro stile liberty nel quartiere Trieste, per Italia Nostra si sta  consumando uno scempio irreparabile: viene demolito un villino liberty in via Ticino 3 costruito alla fine degli anni Venti del secolo scorso. I lavori per l’abbattimento sono iniziati nella mattinata di lunedì 16 ottobre.

Il presidente dell’associazione ambientalista Oreste Rutigliano ha chiesto al Comune e al Ministero per i Beni e Attività Culturali e Turismo di bloccare il via libera alla demolizione, via libera scaturito da un precedente parere negativo sul villino e soprattutto «frutto del combinato disposto del Piano Casa di Berlusconi e del nuovo piano regolatore di Veltroni approvato nel 2008, che ha cancellato le norme tecniche di PRG della zona B1 che non rendeva di fatto possibile demolire».

Scrive Italia Nostra: la proprietà, la società NS costruzioni S.r.L., «nel progetto presentato in Conferenza dei servizi, intende demolire il villino e sostituirlo con una palazzina residenziale di moderna concezione». Eppure la palazzina, anche se in seguito è stata sopraelevata, ha forme tipiche degli anni ’30 che la rendono di pregio. Non solo per l’edificio in sé. Abbatterlo, insiste l’associazione che ha presentato un esposto alla Procura, altera una zona dal valore storico e architettonico senza eguali in Italia e che prese forma tra il 1913 e il 1921 dalle idee visionarie dell’architetto Gino Coppedè ispirate a stili come il neogotico, l’Art Deco, forme barocche e altri modelli ancora. Ma le proteste, un sit-in di un gruppo di abitanti e gli interventi dell’associazione “Roma è la mia città” oltre che della consigliera del I Municipio Nathalie Naim sembrano non essere bastati.

 

Native

Articoli correlati