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Giancarlo De Cataldo, un thriller che scava nelle trame oscure

Nel romanzo “L’agente del caos” lo scrittore immagina la vita di Ronald Stark, figura emersa negli anni dell’eversione, del caso Moro e forse al servizio della Cia

Giancarlo De Cataldo, un thriller che scava nelle trame oscure
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7 Aprile 2018 - 12.19


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Enzo Verrengia

«Ogni dominatore sogna di annientare il caos, il che è assolutamente impossibile. Al contrario, figliolo, il caos dobbiamo assecondarlo, stimolarlo, solleticarlo. Gli vanno lasciate le briglie sciolte. Solo a queste condizioni potremo garantire la sopravvivenza del genere umano!»
Sembra il culmine del solito monologo che l’arcicattivo di turno tiene a James Bond per illustrare un progetto di portata apocalittica. Invece è la ricostruzione del programma diretto per conto della CIA dal chimico Sidney Gottlieb con la sigla di MKULTRA, Manufacturing Killers Utilizing Lethal Tradecraft, realizzare assassini che impiegano tecniche letali. La si trova in L’agente del caos, di Giancarlo De Cataldo, un libro a metà fra il thriller e il biopic, che si potrebbe considerare l’incunabolo di Romanzo criminale. Se in quest’ultimo la Banda della Magliana si muoveva fra i cascami dei complotti statunitensi contro l’Italia, qui si va alle origini delle trame destabilizzanti.
L’agente del caos è l’immaginaria ricostruzione della vita di Ronald Stark, oscuro personaggio emerso alle luci della cronaca negli anni dell’eversione e del caso Moro. Lo si definì riduttivamente provocatore, infiltrato, emissario della CIA. De Cataldo lo adombra in tale Jay Dark, dapprima ladruncolo per le strade di New York poi pupillo del dottor Kirk, che gli ammannisce la lezione sul caos di cui sopra. Questo scienziato visionario costituisce a sua volta la versione romanzata di Gottlieb. L’obiettivo è quello di sparigliare la forza propulsiva della gioventù negli anni ’60 annegandola negli stupefacenti, soprattutto l’LSD. Come per Romanzo criminale, De Cataldo costruisce una coreografia di personaggi su sfondi epocali. Sfilano, tra gli altri, Allen Ginsberg e altri poeti della beat generation, nonché il pullman dipinto di fantasie lisergiche con cui il vero Stark girovagava distribuendo droga insieme a una combriccola di cui faceva parte anche Ken Kesey, l’autore di Qualcuno volò sul nido del cuculo.
Jay Dark conosce Kirk perché, arrestato in flagrante per furto, gli si offre la possibilità di evitare il carcere sottoponendosi agli esperimenti con la droga. Lui accetta e il mad doctor se lo porta nella sua residenza, lo Schloss, il castello, dove gli apre quelle che aldous Huxley definì le porte della percezione. Jay Dark, immune dagli effetti allucinatori dell’LSD, ha il Dono, la capacità di assorbire lingue e personalità differenti. Diviene pertanto un agente operativo, catapultato sulla scena hippy della California e anche della Swinging London. Strada facendo, s’innamora di Pam Stagg, figlia di un senatore reazionario che vieta il legame della ragazza con Jay Dark. L’amore contrastato ricorda quello fra Benjamin Braddock ed Elaine Robinson, interpretati rispettivamente da Dustin Hoffman e Katharine Ross, in Il laureato, film di culto degli anni ’60, diretto da Mike Nichols sulla base del romanzo di Charles Webb.
La biografia di Jay Dark viene prospettata capitolo per capitolo dal misterioso avvocato Flint, interlocutore della voce narrante, un autore (alter ego di De Cataldo?) cui già si deve un volume sull’argomento, dal titolo Blue Moon, reale nome in codice dell’operazione con cui la CIA diffondeva droghe fra i giovani.
È straordinario, avvincente e vorticoso sprofondare in queste pagine lontanissime per implicazioni, contenuti e ritmo dall’inutile letteratura minimalista che seguita a imperversare… Tipo l’insulso romanzo che accetterà di scrivere l’autore fittizio della vita di Jay Dark per piegarsi ai desiderata del suo editore.
Con L’agente del caos, Giancarlo De Cataldo apre uno squarcio sulla storia delle generazioni che oggi non sembrano entusiaste di celebrare il mezzo secolo dal ’68. Nel dubbio che dietro la retorica rivoluzionaria si annidasse la manipolazione effettuata dai centri occulti di un potere capace di perpetuarsi, rinnovarsi e riciclarsi dal un secolo all’altro.

Giancarlo De Cataldo, L’agente del caos (Einaudi, pp. 324, Euro 19,00)

 

 

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