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Attenti alla caccia alle streghe: sono per questo una cattiva femminista?

La scrittrice canadese Margaret Atwood interviene sul movimento #MeToo e avverte contro i processi sommari "come nella caccia alle streghe a Salem o le purghe staliniane"

Attenti alla caccia alle streghe: sono per questo una cattiva femminista?
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redazione Modifica articolo

17 Gennaio 2018 - 15.15


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“Sono una cattiva femminista?” Se lo chiede dopo le reazioni alle sue opinioni sul movimento #MeToo Margaret Atwood, canadese, poetessa, narratrice di racconti semplicemente perfetti spesso incentrati su figure femminile, autrice del romanzo sulle donne sottomesse negli Usa del futuro diventati stato totalitario “Il racconto dell’ancella” diventato una serie tv. La scrittrice, con un articolo sul Globe and Mail di Toronto, risponde a chi l’ha definita una “cattiva femminista” per aver parlato di “caccia alle streghe” riguardo al movimento anti-molestie. E dice varie cose.

“#MeToo” è il sintomo di un sistema legale in pezzi perché non ha tutelato le donne, scrive Atwood. Ora, aggiunge le arriva l’accusa di essere una “cattiva femminista” misogina che sta facendo la guerra alle donne. “La mia posizione è che le donne sono esseri umani. Non angeli incapaci di far del male. Né sono bambine incapaci di agire o di prendere decisioni morali. Altrimenti torniamo all’800”. Poi la scrittrice ricorda di un responsabile del dipartimento di scrittura creativa della University of British Columbia, Steven Galloway, che fu accusato di essere un violentatore. Successe un putiferio, un’inchiesta dimostrò che non era vero, l’uomo fu lo stesso licenziato.

La scrittrice ricorda di aver usato l’espressione “caccia alle streghe” così come funzionava nei processi per stregoneria a Salem, nel New England: eri colpevole perché accusata. “Questa struttura – colpevole perché accusata – è stata applicata in più episodi nella storia umana”. E cita il Terrore nella Rivoluzione francese, le purghe staliniane, il periodo delle Guardie rosse in Cina, la dittatura argentina, l’inizio della Rivoluzione in Iran. “Queste cose vengono sempre fatte nel nome di un mondo migliore”.

E “cattive femministe” come lei “non sono accettabili né per la Destra né la sinistra. In tempi di estremi, gli estremisti vincono. La loro religione diventa una religione, chiunque non fa il burattino al loro punto di vista è un apostata, un eretico o un traditore, e i moderati in mezzo vengono annichiliti. Gli scrittori di narrativa sono particolarmente sospetti perché scrivono di esseri umani, e le persone sono moralmente ambigue. Lo scopo dell’ideologia è eliminare l’ambiguità”. Infine tra le ultime righe appunta: “Una guerra tra donne, in opposizione a una guerra sulle donne, fa sempre piacere a coloro che non desiderano il bene delle donne. Questo è un momento molto importante. Spero non venga sperperato”.

 

Clicca qui per l’articolo di Margaret Atwood sul Globe and Mail

 

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